“E’ un argomento- ha detto Ferruccio Donato, della segreteria regionale Cgil, intervenendo a Enna a un dibattito pubblico- sul quale non si può perdere più tempo. Le risorse per finanziare gli interventi ci sono, la situazione per quanto riguarda l’occupazione giovanile è drammatica, e la Sicilia non può anche in questo caso essere accusata di non sapere spendere le risorse europee”. Mentre Germania e Francia varano un piano per i giovani e mentre altre regioni come Veneto e Toscana si sono già allineate alle previsioni della conferenza Stato- Regioni “la Sicilia tiene fermi circa 70 milioni del ‘Piano Giovani’ – ha detto Donato- 33 dei
quali destinati agli assegni mensili per gli stagisti e agli incentivi alle imprese che al termine del percorso li assumono”. Nell’isola sono 17 mila i giovani impegnati annualmente in stage e tirocini, ma solo il 7% di questi trova alla fine del periodo occupazione stabile. “La maggior parte di questi stage sono senza alcuna forma di compenso- dice Andrea Gattuso, del dipartimento politiche giovanili della Cgil Sicilia- camuffano lavoro dipendente, sono dequalificati e non offrono percorsi formativi validi. Noi- ha sottolineato- chiediamo una legge che ponga rimedio a questa situazione facendo dei tirocini un valido strumento per l’inserimento nel mercato del lavoro in una regione dove il 52% dei giovani è oggi disoccupato”. Durante la scorsa legislatura la Cgil si fece promotrice di un ddl di iniziativa popolare sul tema. “Quel testo- ha sottolineato Gattuso- può
costituire un valido punto di partenza per giungere entro il termine del 24 luglio al varo della legge”. “Al governo- ha aggiunto Donato- chiediamo di fare quello che è previsto dando un segnale concreto. Oggi tutti parlano dei giovani- ha sottolineato- e non comprendiamo perché non si passi ai fatti, visto che le parole da sole non bastano a risolvere le situazione”. La Cgil chiede per gli stage l’introduzione di regole precise allo scopo di evitare le truffe; che sia garantito un concreto progetto formativo; che ci sia un attento monitoraggio e l’attestazione e certificazione delle competenze. Inoltre un’indennità minima per gli stagisti di 400 euro al mese – ha aggiunto Gattuso- e incentivi alle imprese che assumono. Il tutto corredato da opportuno controlli e sanzioni per chi sfrutta gli stagisti per sostituire personale dipendente o per chi fa svolgere attività
ripetitive ed esecutive che non hanno nulla di formativo. Sull’argomento della regolamentazione degli stage parte peraltro oggi una campagna della Cgil a livello nazionale, affinchè tutte le regioni varino al più presto le leggi sull’argomento.