Tra le varie disposizioni quella per i Comuni e i titolari di stabilimenti balneari di indicare il limite delle acque sicure, "inferiore a un metro e 60 centimetri, entro il quale possono bagnarsi i non esperti nel nuoto, mediante l'apposizione, ad intervalli non superiori a metri 5, di galleggianti sferici, ancorati al fondo in modo non pericoloso per i bagnanti".
A tutela dei bagnanti l'ordinanza vieta, nelle zone di mare riservate alla balneazione, la navigazione di tutte le unità, compresi gli acquascooters e simili, fatta eccezione unicamente per i natanti da spiaggia non a motore.
Condizioni ancora più restrittive per la navigazione a motore nell'area adiacente alla riserva dello Zingaro, nel comune di San Vito lo Capo, nell'area marina protetta delle Egadi e nella riserva naturale Isole dello Stagnone di Marsala.
Nell'ordinanza viene, inoltre, regolamentata un'altra pratica sportiva sempre più diffusa nel litorale trapanese il kite-surf detto anche «uso delle tavole con aquilone» che è vietato nelle zone riservate alla balneazione, ma consentito nel tratto di mare ricadente nei comuni di Trapani e di Paceco, tra l'edificio dell'ex ospizio Marino e la Torre di Nubia.