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26/06/2013 04:04:28

Adamo contro Adamo. Matilde vince il ricorso contro Giulia. Tutte da rifare le nomine dei dirigenti

Non bastava l'involontaria popolarità riferita al bullismo istituzionale della citazione per danni ai giornalisti che raccontano le molte cose che non vanno a Marsala, perchè "ledono l'immagine della città". Adesso per il Sindaco di Marsala, Giulia Adamo, arriva una nuova tegola, ed è forse quella, per ragioni familiari, più difficile da digerire. 

Il giudice del lavoro del Tribunale di Marsala, Caterina Greco, ha, infatti, con sentenza del 14 Giugno, dato ragione al dirigente del Comune di Marsala, Matilde Adamo, che aveva intentato causa all'Amministazione Comunale (procedimento 2093/2012). Matilde Adamo è cugina del Sindaco Giulia e cognata dell'ex Sindaco Renzo Carini, del quale è stata capo di gabinetto nei cinque anni di sindacatura. Nel libro dei "nemici" di Giulia Adamo, si trova ai primi posti. La rottura familiare risale al 2009: il Sindaco Renzo Carini, che Giulia Adamo aveva contribuito a fare eleggere nel 2007,  ebbe dei constrasti con la sua cugina - grande elettrice, che portarono alla rottura personale e politica. Memorabile fu una trasmissione su Rmc 101 (ai tempi da Adamo considerata "una delle migliori testate giornalistiche locali", perchè faceva, come adesso, le pulci all'amministrazione...), in cui Giulia Adamo, commossa chiese scusa ai marsalesi "per aver fatto eleggere un Sindaco incapace" e annunciò la sua candidatura alla guida della città, come poi avvenne nel 2012. Il solco fu tracciato non solo con Carini ma con tutti coloro, parenti e no, che erano riconducibili a lui o che non ne prendevano le distanze. 

Una volta eletta Giulia sindaco, la cugina Matilde ha subito lo spoil system del primo cittadino, che l'ha dirottata ai servizi sociali, poi allo Sma, cioè all'autoparco (da sempre considerato a Marsala, per via della distanza degli uffici dal centro città, una specie di Siberia per i dirigenti poco graditi...) e poi all'anagrafe.

Ma la sentenza del Tribunale del Lavoro di Marsala rimette molte cose in discussione. Perchè, in parziale accoglimento del ricorso, disapplica la delibera numero 168 del 2012, con la quale il Sindaco Adamo e a nuova Giunta avevano proceduto  a stabilire i criteri per le successive nomine e rotazioni. E ordina pertanto al Comune di Marsala una nuova valutazione per gli incarichi dirigenziali. La delegittimazione della delibera, porta anche alla nullità degli incarichi per Palmeri e Zerilli. Nella causa Matilde Adamo era difesa dall'avvocato Nicola Messina, mentre la città di Marsala era difesa - sempre a spese del contribuente, per carità - dall'avvocato Gianni Caracci. 

Il Comune di Marsala, secondo il giudice, ha sbagliato ad applicare la legge. E adesso deve sanare. La legge tra l'altro è molto chiara, e pone un principio del 20% del tetto dell'organico per la nomina di nuovi dirigenti a tempo determinato. Per il Comune di Marsala sono dunque massimo 2 incarichi. Attualmente, invece, ci sono ben 6 dirigenti a tempo determinato: Fazio, Floridia, Scialabba, Palmeri, Zerilli e il comandante dei vigili urbani Menfi. Come verranno rifatte le nomine e chi verrà sacrificato è un discorso tutto da vedere. 

***

Al Capo redattore di “marsala.it”

RICHIESTA DI RETTIFICA
AI SENSI DELL’ART. 8 Legge 8 febbraio 1948 n. 4
7

Oggetto: Articolo web intitolato “Adamo contro Adamo. Matilde vince il ricorso contro Giulia. Tutte da rifare le nomine dei dirigenti” (immesso on line il 26.6.2013, ore 6:04)

In relazione all’articolo di cui in oggetto ed in forza della normativa sopra citata, Le richiedo di pubblicare, nella mia qualità di difensore del Comune di Marsala nella causa promossa dalla dott.ssa Matilde Adamo, le seguenti rettifiche.

Con il ricorso introduttivo, la dott.ssa Adamo ha chiesto di avere nuovamente attribuito l’incarico dirigenziale ricoperto a contratto sino al primo semestre 2012. Ha chiesto inoltre il risarcimento del danno professionale nella misura di Euro 25.000,00.

Il Tribunale ha rigettato integralmente tutte le pretese della Adamo, sia in relazione all’incarico dirigenziale che ai chiesti danni ed ha richiesto al Comune di Marsala solo una nuova valutazione, nel rispetto della normativa ma con ampia discrezionalità, delle modalità di conferimento degli incarichi, disapplicando l’atto di indirizzo con cui erano stati precedentemente fissati i criteri.

Appare pertanto evidente – e qui sta la necessità di rettifica – che la titolazione “Matilde vince il ricorso” appare se non azzardata quanto meno imprecisa, considerato che tutte le pretese principali della Adamo, articolate nelle due pagine conclusive del ricorso sono state integralmente rigettate. Nella sentenza il Tribunale precisa che alla Adamo non spettava il rinnovo del precedente contratto in quanto l’Ufficio cui la stessa era adibita era stato accorpato al Settore Affari Generali (con atto deliberativo che la stessa non ha impugnato). Né tanto meno alla medesima spettava un nuovo incarico, in considerazione sia del carattere assolutamente fiduciario delle nomine che del citato sbarramento del 20 %, invocato dalla ricorrente e che, sostanzialmente, finisce per ritorcersi contro la stessa.

L’unico effetto della sentenza è dunque una necessaria nuova valutazione dei criteri di conferimento degli incarichi, cui il Comune di Marsala, in ossequio della decisione del Tribunale, si adeguerà, senza che, sostanzialmente, l’Adamo possa aspirare, alla luce della sentenza, ad alcunché.

Quanto alla circostanza, indicata polemicamente nel medesimo articolo, che il Comune di Marsala viene difeso “a spese del contribuente”, ovviamente gli oneri sono stati determinati unicamente dalla ricorrente, a cui carico difatti il Tribunale ha lasciato le sue spese, che con la richiesta, rivelatasi infondata, di ottenere l’incarico e 25.000,00 Euro di risarcimento danni, ha costretto il Comune di Marsala a difendersi, facendo valere la legittimità del proprio operato, condivisa pressocché integralmente dal Giudice del Lavoro.

In attesa della pronta rettifica, porgo cordiali saluti

Partanna, 26 giugno 2013
Avv. Gianni Caracci