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05/07/2013 11:42:18

Mafia, il gip Morosini a Palermo non accoglie la richiesta di archiviazione per Schifani

 La procura, come già una volta, non ha ritenuto gli elementi — frutto delle rivelazioni di Gaspare Spatuzza su frequentazioni del senatore — sufficienti per sostenere l’accusa in giudizio, ma il giudice per le indagini preliminari Morosini ha convocato una udienza il 23 luglio per fare maggiore luce sui fatti prima della eventuale archiviazione.

L'indagine, già in passato archiviata, era stata riaperta nell'estate del 2010. Il fascicolo venne iscritto, per maggiore riservatezza, non col nome del presidente del Senato, ma con un nome di fantasia: Schioperatu.
Nell’inchiesta, sono confluite le dichiarazioni del pentito Gaspare Spatuzza. L’ex braccio destro dei boss di Brancaccio Giuseppe e Filippo Graviano ha riferito di visite che Schifani, all’epoca avvocato amministrativista, avrebbe fatto al suo cliente, l’imprenditore Pippo Cosenza. Negli stessi capannoni sarebbe stato presente anche Filippo Graviano, che allora non era latitante. Alle accuse di Spatuzza si sono aggiunte quelle dei collaboratori di giustizia Francesco Campanella e Stefano Lo Verso, entrambi vicini al clan mafioso dei Mandala’.

Lo Verso, testimoniando in aula al processo per favoreggiamento aggravato al generale dei carabinieri Mario Mori, disse di avere saputo dal capomafia Nicola Mandalà che avevano ‘’nelle mani Renato Schifani, Marcello Dell’Utri, Totò Cuffaro e Saverio Romano’’. Mentre Campanella, poi querelato per diffamazione da Schifani - il gip archiviò ma espresse dubbi sulla veridicità della accuse del pentito - parlò, tra l’altro, dei rapporti societari tra il presidente del Senato e Nino Mandalà, padre di Nicola, anche lui condannato per mafia.

L’udienza del 23 luglio potrebbe concludersi con l’archiviazione, con la disposizione di nuove indagini o con l’imposizione alla Procura di formulare l’imputazione a carico di Schifani.