L'Europol, infatti, ha analizzato le attività economiche di Mafia, 'Ndrangheta, Camorra e Sacra Corona Unita per scoprire che queste organizzazioni criminali non solo utilizzano l'energia pulita per lavare il denare ma si appropriano anche dei generosi contributi europei.
"Le informazioni raccolte" si legge nel rapporto "rivelano che queste investono sempre di più nei settori delle energie rinnovabili, in particolare nei parchi eolici, per profittare dei prestiti e dei generosi aiuti europei accordati agli stati membri, ciò che permette loro di ripulire i profitti delle attività criminali attraverso attività economiche legali".
La notizia non è di certo un fulmine a ciel sereno. Lo scorso aprile la magistratura italiana ha confiscato il più grande ammontare di beni mafiosi della storia tutti appartenenti a Vito Nicastri, 57 anni, soprannominato "il re del vento". Gran parte dei beni confiscati, infatti, erano aziende dedite alla produzione di energia derivante da fonti rinnovabili, soprattutto parchi eolici. Allo stesso modo, circa un anno fa, la magistratura confiscò beni alla 'Ndrangheta per 350 milioni di euro al cui interno era presente anche il più grande parco eolico d'Europa, nella regione di Crotone.
Bisogna ricordare, inoltre, che il settore ha beneficiato di sostanziosi contributi statali negli ultimi sei anni dal volume finanziario di circa 60 miliardi di euro. Attualmente il Bel Paese produce il 26% del proprio fabbisogno energetico proprio attraverso le energie rinnovabili.
La mafia, dal canto suo, continua ad espandere i propri traffici. Secondo l'Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine, Cosa Nostra, 'Ndrangheta e Camorra avrebbero nella loro totalità un fatturato annuo di ben 116 miliardi di euro ovvero un giro d'affari superiore a quello dell'Eni.