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17/07/2013 04:15:55

Mafia, chiesti 11 anni per Bonura. "Golem" verso la conclusione. Oggi nuova udienza per il delitto Rostagno

 Ecco le altre pene richieste: Antonino Bosco, Michele Sottile e Vincenzo Campo (57, 50 e 44 anni) dieci anni di reclusione; Sebastiano Bussa, Rosario Leo e Giuseppe Sanfilippo, r (37, 43 e 29 anni), otto anni; Nicolò Pidone (50 anni di età) sei anni; Vincenzo Bosco e Salvatore Mercadante (49 e 28 anni), quattro anni Le indagini hanno consentito, oltre che di ricostruire l'organigramma delle famiglie, di individuare gli autori di una serie di estorsioni e danneggiamenti. Secondo gli investigatori, Diego Rugeri, rampollo di una famiglia mafiosa già nota agli inquirenti, sotto le direttive di Antonino Bonura, avrebbe intrapreso delle estorsioni ai danni di esercenti castellammaresi. L'iniziativa avrebbe determinato uno scontro con Michele Sottile, uomo d'onore di Castellammare che, essendo il più anziano,  riteneva di avere diritto a guidare la famiglia. La discussione proseguirà il prossimo 18 settembre con gli interventi dei rappresentanti di parte civile, che sono diversi (ci sono infatti tra gli altri anche il Comune di Alcamo e quello di Castellammare). Gli imputati hanno chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato. Un altro indagato, Diego Rugeri, 32 anni, di Alcamo, l'unico a non chiedere riti alternativi, è stato invece rinviato a giudizio e sarà processato dinanzi il Tribunale di Trapani.  

ROSTAGNO. Davanti alla Corte d'Assise di Trapani, si svolgerà questa mattina la 55° udienza del Processo Rostagno. Alla sbarra per l'omicidio del giornalista ci sono: Vincenzo Virga, capomafia di Trapani e Vito Mazzara, che dell'organizzazione criminale Cosa Nostra era uno dei killer scelti. Nelle ultime udienze sono stati ascoltati  due agenti dei servizi segreti Aisi e Aise, citati dalla difesa. Secondo gli avvocati Vito e Salvatore Galluffo che li hanno citati, dovevano poter dare spiegazioni dei fascicoli aperti dai servizi sul caso Rostagno e sul traffico di armi verso la Somalia che partiva dalla base trapanese dell'organizzazione Gladio. Di tutto questo e dell'omicidio Rostagno i servizi non hanno nulla. Lo si è appreso perchè nonostate il segreto imposto dalla corte, parte della testimonianza dei due agenti è stata trasmessa in onda da Radio Radicale. 

L'avvocato Miceli, difensore di parte civile di Maddalena Rostagno e Chicca Roveri, ha chiesto alla Corte di poter citare l'ex ministro Claudio Martelli, Valdo Spini e Claudio Imperatori, tutti componenti del direttivo nazionale del Psi negli anni '90 e con cui il giornalista Sergio Di Cori, quando ha testimoniato, ha detto di aver parlato della famosa videocassetta di Rostagno. Altra richiesta riguarda la ricitazione di Chicca Roveri per verificare la conoscenza con Di Cori e la citazione del giornalista Enrico Deaglio, perchè, sempre relativamente a quanto testimoniato dal Di Cori, lui parlò dell'omicidio Rostagno con Giusepppe D'Avanzo e Deaglio. Oggi dovrebbe essere ascoltata proprio Chicca Roveri.

FAVOREGGIAMENTO. Il sostituto procuratore Andrea Tarondo ha chiesto il rinvio a giudizio di due persone, Giorlando Pugliese e Salvo Augugliaro, con l'accusa di favoreggiamento personale.Avrebbero favorito la latitanza di Vito e Salvatore Marino, i due cugini di Paceco recentemente condannati all'ergastolo per la strage di Brescia. Pugliese, in particolare, avrebbe svolto un ruolo determinante consentendo ai due cugini di sfuggire alla cattura. . Giorlando Pugliese avrebbe condotto Vito e Salvatore Marino in Spagna, a bordo di un'autovettura intestata al nipote. E dopo il ritorno del primo in Sicilia non avrebbe esitato a mettersi a sua disposizione accompagnandolo durante i suoi spostamenti. Dalle indagini emerse che lo stesso Giorlando Pugliese aveva consegnato due copie della propria carta d'identità a Vito Marino al fine di consentirgli l'espatrio. L'uomo, assistito dall'avvocato Giovanni Palermo, lo stesso difensore dei Marino, chiamato a rispondere di falsità, chiese di essere giudicato con il rito abbreviato venendo condannato a due anni di reclusione con la concessione della sospensione. Ora gli inquirenti gli contestano l'ulteriore accusa di favoreggiamento. 

GOLEM. L'assenza, tra le parti civili, di Regione e di alcuni Comuni interessati alle vicende oggetto del processo è stata duramente censurata dall'avvocato Giuseppe Gandolfo, legale dell'Antiracket Marsala, nel dibattimento scaturito dall'operazione antimafia «Golem 2» («Matteo Messina Denaro + 12»). "Assurda - ha detto Gandolfo - è stata la scelta della Regione di non costituirsi parte civile. E dire che nel 2008 ha approvato una legge che le impone di farlo in tutti i processi di mafia per il rilevante danno morale derivato dal grave reato. Ma tale scandalosa scelta è stata adottata anche dai Comuni di Mazara, Marsala e altri"
Tra le tredici le parti civili (associazioni antiracket, imprenditori, Pd, Confindustria, etc.) figurano, invece, la Provincia e i Comuni di Castelvetrano e Campobello. Il legale dell'Antiracket marsalese ha chiesto come risaricmento danni 750 mila euro.

 CANINO. Slitta ancora l'udienza del processo a carico dell'ex deputato Francesco Canino. Questa volta non perchè lui stia male, ma per lo sciopero degli avvocati.  La prossima udienza è fissata per il 23 settembre.