La parlamentare trapanese è anche cofirmataria di una mozione sullo stesso tema riguardante le modalità di affidamento e gestione di vari centri in Italia che si occupano di extracomunitari.
Il sottosegretario dell’Interno ha prospettato un intervento su due fronti, uno di carattere amministrativo, modificando i criteri a base d’asta, fissati a 30 euro a persona, l’altro normativo, ripensando alla struttura dei Cie, senza eliminarli radicalmente.
La senatrice Orrù si è detta parzialmente soddisfatta della risposta del Governo, apprezzandone l’immediatezza dell’intervento e lo spirito “propositivo e non burocratico”, sottolineando quindi come il tema dei Cie sia “una questione spinosa e aperta, sempre più emergenza nazionale”. La parlamentare, pur apprezzando l'intenzione dell'esecutivo di apportare modifiche sia al livello normativo che amministrativo al complesso tema della gestione e della istituzione dei Cie, ha sollecitato tempi brevi per un ripensamento dell’organizzazione nelle strutture per gli extracomunitari, anche attraverso il confronto con le varie associazioni e realtà che operano quotidianamente nei centri. “Per quanto si possano giustamente prevedere modifiche organiche da apportare nel tempo - ha proseguito la senatrice - nell'immediato va affrontato il tema dei costi di gestione dei vari centri che, ad oggi, vengono affidati su base d'asta che vedono vincenti quegli enti che propongono tariffe al ribasso e che di fatto non tengono conto, invece, della diversificazione territoriale in cui si trovano ad operare i centri, della loro effettiva capienza e soprattutto delle modalità di gestione a volte totalmente deficitaria dal punto di vista del rispetto delle più elementari regole igieniche, sanitarie e di rispetto della dignità delle persone”.
La senatrice Orrù si è poi soffermata sulla situazione di emergenza dei centri siciliani. “Senz'altro è necessario – ha rimarcato - un intervento che preveda modalità di identificazione più celeri degli ospiti dei Cie ma è prioritario il rispetto della dignità delle persone ospiti dei centri e della tutela dei diritti umani, troppo spesso lesi come riporta la cronaca pressocchè quotidiana”.
Tra l’altro, la senatrice, nella sua interrogazione, ha chiesto la previsione di attività para-lavorative per gli ospiti dei Cie “al fine di renderne meno dolorosa e più umana la permanenza”, auspicando da parte del Governo una risposta che tenga prioritariamente conto degli aspetti umanitari della questione.