“Quanto accaduto all’imprenditrice palermitana Valeria Grasso, testimone di giustizia, inserita nel programma di protezione per aver denunciato e fatto arrestare i suoi estorsori, non è degno di un Paese civile. Valeria ha perso una parte dei contributi del programma di assistenza che le spettavano senza neanche essere avvisata per motivi burocratici e ora si trova in una situazione di fragilità economica che la espone alle minacce e alle ritorsioni della criminalità organizzata. E non è solo una questione di sicurezza per Valeria Grasso. Il punto fondamentale è che azioni di questo genere distolgono chiunque abbia intenzione di percorrere la stessa strada. Troppe persone hanno pagato con la vita la loro ribellione alla mafia, e solo quando è stato predisposto un serio programma di protezione molti imprenditori si sono convinti a denunciare i propri aguzzini. Per questo mi appello al ministero degli Interni perché riveda la propria decisione e ripristini il programma di protezione a Valeria Grasso anche nella parte finanziaria, così come previsto dalla legge”.