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30/09/2013 08:19:00

Dopo il tavolo tecnico di Castelvetrano: "Megaservice non è una scatola rotta"

 Ieri ha avuto luogo a Castelvetrano il tavolo di concertazione permanente su Megaservice spa. Molti gli invitati "ufficiali", pochi ad avere risposto. Presenti, in grande spolvero, la Provincia di Trapani nelle persone dell'avv. Maggio e Porretto, forze sindacali schierate, on. Lo Sciuto, Assessore Reg. Valenti (Enti locali), tra le forze politiche solo Rifondazione Comunista. Ed il Sindaco Errante, apre sottolineando le assordanti assenze: su tutte, quella di Crocetta, che diserta da sempre i tavoli Megaservice. A seguire, l'assenza di tutta la politica "che conta" ai vari livelli.
Apre i lavori l'ing. Federico Bruno di Megaservice, con una disamina chirurgica, ponderata e accorata che cerca di portare l'attenzione sui fatti. Importante l'intervento dell'avv. Maggio, del 3 settore della fu Provincia di Trapani, il quale per la prima volta sottolinea che, quei controlli analoghi che l'Ente avrebbe dovuto fare e lacui mancanza ha portato al collasso della partecipata, in realta' vennero regolarmente predisposti solo dopo il commissariamento. La Provincia inoltre, si impegna formalmente ad ottemperare a tutte le disposizioni del giudice esecutore.
Incisivi gli interventi di Filippo Cutrona e Mimma Argurio (CGIL), che non solo non intendono nicchiare sulle responsabilita' di questo default, ne' su un disinteresse generale di tutto il territorio che ha succhiato il midollo dell'operato di questi lavoratori, ma premono affinche' vengano poste in essere delle soluzioni immediate. La proposta e' quindi quela di riattivare immediatamente il tavolo regionale, sollecitando la presenza di tutti gli attori, Governatore in primis.
Rifondazione Comunista, unica forza politica partecipante e rappresentata da Francesco Bellina, concorda e sostiene pienamente la proposta della CGIL, sottolinenado l'esigenza di garantire un percorso di reintegrazione dei lavoratori.
Diciamo subito che, questo tavolo di concertazione doveva servire a sbloccare l'impasse di quello regionale, perche' fin dai primi interventi, e' apparso chiaro che la patata bollente non possa essere lasciata ne' ai Comuni ne' ai futuri consorzi che sostituiranno la provincia, ma deve rimanere in seno alla Regione. Se, per alcuni, questo tavolo sembrava essere inutile, in reata' ha sciolo un paio di nodi, messi in evidenza dall'Assessore Valenti, come l'incomprensione tra Provincia, Societa' e parti sociali e Regione per l'attivazione delle politiche attive come sostegno al reddito, su chi dovesse presentare l'istanza. Secondo nodo, e' una ventilata proposta della Valenti di non porre in salvataggio la societa' ma di mantenere l'occupazione o spostando i lavoratori ai nuovi gestori che si aggiudicheranno l'assegnazione dei servizi, oppure pensando di realizzare una societa' regionale che si farebbe carico di assorbire tutti gli esuberi, impiegando il personale presso Enti diversificati per competenze. In realta', questa proposta, fu gia' praticata negli anni '70 con la societa' RESAIS, che non solo creo' una sorta di assistenzialismo, ma ulteriori dispendi economici (il personale percepirebbe stipendio anche in assenza di mansioni) ed una bella sacca clientelarein piena regola.
Il tavolo si aggiorna dunque a quello Regionale, che poi ne convochera' nuovamente uno intercomunale. Morale: almeno le forze sociali, politiche e la Provincia stessa concordano su un punto, che ha invece delicatamente evidenziato l'avv. Bruno liquidatore della societa': Megasrevice non e' una scatola rotta, ma la vita di 67 operai con relative famiglie. E, al di la' di strumentalizzazioni politiche a colpi di passerelle e comunicati stampa, queste famiglie vanno sostenute e non dimenticate. E che lorsignori tutti inizino ad occupasi realmente del problema LAVORO che ha messo in ginocchio questo Paese. Che tutto il resto sono chiacchiere e distintivi.

Valentina Colli