E' sempre scontro tra il Sifus (Sindacato forestali uniti per la stabilizzazione) e la giunta Crocetta. Le soluzioni annunciate da Crocetta, infatti, non solo non convincono il Sifus, ma sono giudicare inaccettabili. Il Sifus spiega che nelle prossime ore annuncerà le azioni lotta eclatanti che intende attivare, mentre nuclei di forestali del Sifus presidiano quotidianamente l'ingresso dell'Ars a Palermo. «La Giunta - aggiunge Grosso - ha inviato all'Ars una delibera di variazione di bilancio senza la necessaria copertura economica per i lavoratori forestali. La delibera contiene 23 milioni, mentre servono 51 milioni solo per garantire i livelli occupazionali previsti dalla legge 14/06. Sono dunque, menzogne allo stato puro, quelle di cui hanno parlato i giornali e le televisioni raccogliendo le veline fornite dai sindacati confederali i quali vantavano di aver sottoscritto un accordo con il governo il 24 settembre, in cui erano stati reperiti 45 milioni di euro. Non si era mai verificato nella storia del comparto forestale una situazione di insicurezza ed incertezza come quella di oggi: rischiano financo i lavoratori con garanzia occupazionale. Per garantire le giornate di legge servono 51 milioni di euro. Per garantire i livelli occupazionali del 2011 servono 70 milioni di euro». Il SiFUS dunque non ci sta e sta lavorando per organizzare un'azione forte nei confronti del governo, di Crocetta e dell'ARS. «Chiediamo una variazione di bilancio capace di reperire le risorse economiche che consentano, garantite le giornate di legge, di avvicinarsi il più e possibile a quelle lavorate nel 2011 e cioè 101/151 e 180 giorni per contingente; l'accelerazione dell'iter procedurale per l'approvazione della nostra proposta di legge sulla stabilizzazione in un quadro di pubblica utilità. E' l'unica strada che allarga le competenze dei forestali (introduce, tra gli altri, il compito di assestamento e consolidamento idrogeologico del territorio) attraverso l'uso di fondi europei aggiuntivi rispetto ai tradizionali fondi di bilancio legati alla spesa corrente. E chiediamo pure la puntualità nel pagamento degli stipendi, il rinnovo del contratto integrativo regionale. Non ci arrendiamo e per questo tutti i giorni nuclei di lavoratori del SiFUS presidiano davanti l'ARS per rivendicare i diritti negati al comparto».