I lavoratori del Gruppo 6 Gdo, società del Consorzio Despar, sono in stato di agitazione per protestare contro le scelte imprenditoriali degli amministratori giudiziari e contro l’assenza dello Stato.
A proclamare lo stato di agitazione delle lavoratrici e dei lavoratori della società – attualmente in amministrazione controllata dopo l’arresto per mafia del proprietario Giuseppe Grigoli prestanome del boss latitante Matteo Messina Denaro – è, a seguito di un’assemblea sindacale, la Filcams Cgil di Trapani che, oltre a contestare le misure adottate dagli amministratori, denuncia “l’inadeguato atteggiamento e la disattenzione degli organi di governo nazionale e territoriale ”.
Calo del fatturato, drastica diminuzione delle merci nei magazzini, debiti con i fornitori e alcuni crediti difficilmente esigibili sono le ragioni alla base della forte preoccupazione della Filcams Cgil per le sorti del Gruppo e per il futuro occupazionale dei lavoratori che, da tempo, rappresentano la pesante crisi di liquidità dell’azienda non sanata neppure dal ricorso alla mobilità su base volontaria e alla cassa integrazione guadagni straordinaria.
“Tra i dipendenti – ha detto il segretario provinciale della Filcams Cgil Vito Gancitano – si è diffuso un clima di insicurezza e di sfiducia per il forte calo di fatturato che sta determinando la drastica diminuzione delle merci nei magazzini e, dunque, nei supermercati che rischiano di compromettere la loro attività”.
Per il segretario provinciale della Filcams Cgil “è necessario che lo Stato faccia la propria parte coniugando i preziosi risultati della magistratura con interventi che garantiscano il mantenimento delle attività produttive e la tutela della stabilità occupazionale del territorio”.
“Bisogna – ha detto Gancitano – che le Istituzioni sostengano l’attività degli organi di polizia e della magistratura con opportune e tempestive iniziative a sostegno dell’occupazione e dello sviluppo”.
Intanto, al fine di rilanciare sul mercato la società, gli amministratori avevano presentato un piano industriale chiedendo un’apertura di credito ad alcuni istituti di bancari senza ottenere però, alcuna precisa disponibilità. Per abbreviare i tempi del finanziamento gli stessi amministratori avevano chiesto, nel maggio scorso, al Ministero dell’Interno di convocare gli istituti di credito ma, ad oggi, non si è avuta alcuna risposta in tal senso.
La Filcams Cgil sollecita, pertanto, “interventi adeguati e puntuali” preannunciando di attivare forme di lotta più incisive qualora non dovessero essere attuate politiche volte a scongiurare il rischio di fallimento del Gruppo 6 Gdo.