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15/10/2013 06:10:00

Caso Papania, oggi udienza preliminare a Trapani per l'estorsione all'ex senatore

Si terrà oggi l'udienza preliminare a Trapani del processo che fa seguito all'inchiesta avviata dalla Procura sulle estorsioni all'ex senatore del Pd di Alcamo, Nino Papania. L'avviso di conclusione delle indagini. Ttto nasce dall' attentato contro il portone della sua segreteria, che si trova al numero civico 84 della via Roma, ad Alcamo.  Papania si costituirà parte civile.

Sono sette le persone, tutte di Alcamo, che dovranno comparire davanti al giudice, tutti pregiudicati, anche per reati gravi. Sono a vario titolo accusati di tentata estorsione, fabbricazione, detenzione e porto illegale di un ordigno esplosivo e danneggiamento aggravato: Antonino Mistretta, Enzo Amato e Francesco Domingo. In libertà Leonardo, (Nardino), De Blasi, il figlio Giuseppe e Giovanni Renda e Leonardo Vicari, detto Nanà. Questi ultimi quattro sono noti tra i tifosi dell'Alcamo. I quattro ultras conversando tra loro minacciavano «bombe atomiche» contro Papania. Poi volevano sequestrargli il figlio e chiedere un riscatto di 20 mila euro per arrivare solo al furto del motorino e pretendere 200 euro.Mistretta e Amato sono seguiti  entrambi dall'avv. Saro Lauria, che chiederà il rito abbreviato.

Avrebbero collocato e fatto esplodere a ridosso del portone d'ingresso della segreteria due rudimentali ordigni. Una bomba carta e una bottiglia molotov. L'avvertimento avrebbe dovuto indurlo a cercare di farli assumere all'Aimeri ambiente. De Blasi e il figlio, Vicari e Renda avrebbero minacciato Papania per un posto di lavoro.

Ma la vicenda è più complicata di quello che sembra. Perchè dalle intercettazioni effettuate è emerso chiaramente come le ultime elezioni amministrative di Alcamo siano state inquinate dal voto di scambio. E siccome l'attuale Sindaco Bonventre è stato eletto per un pugno di voti rispetto al suo avversario Solina, dall'opposizione questa estate si è levata forte la richiesta di dimissioni da parte di Bonventre, che, in effetti, per qualche ora si era dimesso, salvo poi ripensarci.

Papania, dal canto suo, ripete di non aver mai promesso posti di lavoro in cambio di voti, e di aver dato mandato ai suoi legali - tanto per cambiare - di querelare i giornalisti che hanno messo in moto quella che lui definisce (con originalità...) una "macchina del fango". 

Effettivamente, però, da questa indagine, ormai formalmente chiusa,  la Procura ha aperto altri tre filoni d'inchiesta: uno sul voto di scambio che sarebbe avvenuto alle ultime consultazioni amministrative di Alcamo; altri due relativi a reati contro la pubblica amministrazione. "Papania - scrive il pm in questa inchiesta, a proposito delle elezioni amministrative del 2012 -  era tutt’altro che estraneo alla competizione avendone preso parte attiva nel sostenere l’elezione del candidato sindaco Sebastiano Bonventre e, soprattutto, avvalendosi durante la campagna elettorale di soggetti i cui metodi nella raccolta delle adesioni di voto presso la base elettorale, stando sempre al tenore delle conversazioni registrate, si sono rivelati essere improntati proprio alla alterazione delle regole del gioco, atteso che gli stessi in ambientale parlavano di somme di denaro consegnate o da consegnare ad elettori non meglio individuati e a numerose promesse di assunzione, asseritamente fatte dal senatore Papania e dai candidati alla carica di consigliere comunale della lista Bonventre”.