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18/10/2013 06:45:00

Incendio al Monte Erice. Caposquadra Forestale condannato a risarcire i danni

Dovrà risarcire oltre 50 mila euro per l’incendio sul Monte Erice. Lo ha deciso la Corte dei Conti condannando Vito Carollo, 59 anni di Valderice, capo squadra del Demanio forestale colpevole di non aver fatto il suo compito nella prevenzione degli incendi. Anche a causa della sua negligenza il 19 agosto del 2005 andarono in fumo due ettari di bosco di area demaniale e un ettaro di area privata. Per questa vicenda Carollo è stato condannato per incendio boschivo colposo in sede penale. Carollo infatti era a capo della squadra che doveva svolgere i lavori di pulizia del sottobosco proprio per la prevenzione di incendi. Adesso la Sezione giursidizionale della Corte dei conti lo ha condannato a risarcire i danni provocati dall’incendio ma soprattutto i costi che sono stati affrontati per domarli. Quindi la cifra esatta che dovrà sborsare, secondo la sentenza dei giudici contabili, è di 50.472 euro. Cifra che andrà divisa tra la Regione siciliana (circa 22 mila 611 euro per le piante distrutte, l’intervento dell’elicottero, la pulizia e il ripristino dell’area), il dipartimento nazionale della protezione civile (26 mila 960 euro per l’utilizzo di un Canadair e di un elicottero) e il dipartimento dei vigili del fuoco con 900 euro per il lavoro di due squadre impiegate nel domare il rogo.
L’incendio divampò appunto nell’agosto 2005. E le indagini da subito accertarono che le fiamme presero il là proprio dalla porzione di bosco in cui avevano lavorato i tre forestali coordinati da Carollo. Subito dopo aver effettuato delle bruciature a del materiale di risulta per la pulizia di un viale parafuoco Carolo si era allontanato anche se c’era del fumo “non curandosi neppure di lasciare personale della sua squadra al fine dsi controllare l’eventuale presenza di focolai. Questa negligenza costò a Carolo il processo in sede penale che si è chiuso con la condanna definitiva nel 2009. Prosciolti invece già dal gip di Trapani nel 2007 i tre operai. I giudici contabili nella sentenza su Carolo scrivono che “l’imissione di doverose ed elementari regole di attenzione e cura nello svolgimento delle proprie delicate funzioni costituisce, indubbiamente, una negligenza, superficialità ed imprudenza di rilevantissima entità”. Carollo non ha mai presentato memorie difensive per questo procedimento.