Sul palco della convention di Renzi, il conduttore e autore televisivo, Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, veste i panni del rottamatore e lancia un duro attacco a Rosy Bindi eletta all’Antimafia, ma soprattutto a Mirello Crisafulli, candidato segretario del Pd di Enna.
Autore del Testimone e di un film sulla mafia che sarà nelle sale a fine novembre, Pif infiamma così la platea della Leopolda: per lui è quasi una standing ovation da parte delle migliaia di persone all’ascolto. "Rosy Bindi si è candidata in Calabria e ha ammesso di non sapere nulla di mafia. Qualche giorno fa è diventata presidente della commissione parlamentare Antimafia", dice Pif dal palco spiegando: "Non avevo nulla da dire quando mi hanno chiamato alla Leopolda, poi... fortunatamente il Pd dà sempre degli spunti".
Rincara la dose su Mirello Crisafulli, candidato alla segreteria Pd a Enna, un vecchio cavallo di battaglia dell’autore tv che aveva già parlato di lui anche nelle precedenti edizioni della Leopolda, sia nel 2011 che nel 2012. "E' stato beccato - racconta - a parlare con il mafioso Raffaele Bevilacqua: mi chiedo, sarò retorico ma, lo dico in siciliano, come minchia fa il Pd ad avere uno come Crisafulli, il partito di Pio Latorre?". Quindi l’appello al segretario del Pd Guglielmo Epifani: "Caccialo a calci nel sedere". Tra gli applausi scroscianti, al microfondo della Leopolda Pif ha ricordato che dopo gli omicidi Dalla Chiesa e Falcone la mafia ha fatto sparire tutti i documenti delle loro indagini, così come l’agenda rossa di Paolo Borsellino. "E' evidente - è la sua tesi - che la mafia è riuscita a tenere in pugno questo Paese perchè è efficiente, competente e meritocratica. Riina, quando doveva fare un omicidio non mandava uno che tre giorni prima diceva: 'di armi non ne so nullà".
"Riina - ha continuato Pif nella sua 'provocazionè contro la scelta della guida per l’Antimafia - non mandava un killer dicendo 'non spara da un pò e da qualche parte lo dobbiamo mandarè, sennò a quest’ora sarebbe un pacifico contadino in pensione a Corleone". "Per sconfiggere la mafia - ha attaccato - bisogna essere efficienti, competenti e meritocratici proprio come la mafia".