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31/10/2013 06:20:00

Giammarinaro: è il giorno di Vittorio Sgarbi.

 Grande attesa a Trapani. E' questo il giorno in cui parla, nel processo per il sequestro di beni (35 milioni di euro) a Pino Giammarinaro, l'ex Sindaco di Salemi, Vittorio Sgarbi. Condizionale d'obbligo. Sgarbi ha fatto buca già diverse volte. Ma ieri ha anticipato la sua presenza a Trapani con un comunicato, come sempre molto polemico. 

Giammarinaro è accusato di aver influenzato l'amministrazione comunale ai tempi in cui sedeva nella poltrona di primo cittadino lo show man Vittorio Sgarbi. Quest'ultimo ha sempre negato tutto, scagliandosi, con la sua solita violenza verbale, nei confronti di chi ha sostenuto questa tesi.  Il Comune di Salemi, lo ricordiamo,  è stato sciolto per mafia.  Di tenore opposto le dichiarazioni del  fotografo di Oliviero Toscani, che invece su Sgarbi e Giammarinaro è stato molto duro.

Nell'ultima udienza ha parlato il principe Bernardo Tortorici,  che ha detto che non ci sarebbe stata alcuna interferenza da parte dell'onorevole Pino Giammarinaro nella gestione del Comune di Salemi. Lui era assessore comunale.  Identica la testimonianza di un altro ex assessore, Giorgio Grasso, secondo cui "anche se avesse voluto Giammarinaro non avrebbe potuto in alcun modo imporre le proprie scelte, perchè Vittorio Sgarbi non è certamente una persona che si lascia influenzare facilmente".

Secondo gli investigatori - le indagini sono state coordinate dall'ex primo dirigente Giuseppe Linares, quando era a capo dell'Anticrimine della Questura di Trapani - Giammarinaro, durante il primo periodo di sorveglianza speciale, durato 4 anni, sarebbe riuscito, anche grazie a false certificazioni mediche, ad incontrarsi con esponenti di rilievo della politica nazionale, come l'ex ministro dell'Agricoltura, Saverio Romano, ed a controllare la sanità pubblica del Trapanese, mediante l'assunzione di primari ospedalieri a lui vicini.

Pino Giammarinaro, dal canto suo, ha confermato di essere stato l’artefice della candidatura di Vittorio Sgarbi a sindaco di Salemi e di avere sostenuto la sua amministrazione. Ha però ricondotto il rapporto con il critico d’arte ad una normale alleanza politica negando qualunque interferenza nell’attività della Giunta. Agli atti delle indagini, però, in alcune conversazioni intercettate il 16 ottobre 2009, ci sarebbe l'input dato da Giammarinaro, tramite un assessore, al sindaco Sgarbi perché un bene confiscato ad un boss di Salemi ed affidato al Comune fosse assegnato ad un'associazione da lui indicata. “Sgarbi viene informato dall’assessore Caterina Bivona – si legge negli atti delle indagini - che la Prefettura di Trapani esigeva l’immediata assegnazione di un terreno agricolo confiscato al noto esponente mafioso e narcotrafficante Miceli Salvatore”.

Ecco cosa dichiara Sgarbi nel suo comunicato di ieri: 

Giammarinaro, tra le altre cose, secondo le prospettazioni dell’accusa, avrebbe esercitato, con una «regia occulta», pressioni sulla giunta comunale.
Sgarbi ha invece denunciato come, in realtà, quelle di taluni investigatori siano solo «ricostruzioni arbitrarie, frutto, per lo più di deduzioni personali, viziate da non pochi luoghi comuni, pregiudizi, suggestioni e soprattutto falsi storici, a cominciare dal fatto che non poteva mai essere “occulto” ciò che era alla luce del sole, e cioè il legittimo ruolo politico di Giammarinaro in quanto segretario di un partito e leader di una componente politica».

Gran parte delle accuse, del resto, è costituita da «de relato», lettere anonime confluite negli atti giudiziari ed elevate a «fonte di prova», intercettazioni telefoniche interpretate in maniera errata, nonché i risentimenti politici e le frustrazioni di consiglieri comunali di opposizione – peraltro al Governo della città negli ultimi 20 anni proprio con la componente politica di Giammarinaro – trasformati dagli investigatori, subdolamente, in «riscontri».

Nel pomeriggio di domani, alle 15,30, l’ex sindaco di Salemi terrà, sempre a Trapani, una Conferenza Stampa all’Hotel Baia dei Mulini, sul lungomare Dante Alighieri.

Intanto Sgarbi, nell’apprendere che il sindaco di Mazara del Vallo Nicola Cristaldi ha conferito la cittadinanza onoraria all’ex Prefetto di Trapani Marilisa Magno (nel frattempo trasferita a Roma ed assegnata alle Risorse Umane dei Pompieri), commenta: «Sono felice che l’amico Cristaldi, nell’imminenza di abbandonare la guida della sua città, abbia conferito la cittadinanza onoraria alla memoria dell’ex Prefetto Magno, che si era evidentemente distratta evitando di sciogliere il Consiglio Comunale di Mazara del Vallo»
 

RICORSO RIGETTATO.  E' stato assolto dall'accusa di aver favorito i mafiosi che rubarono il denaro (12 milioni di lire) custodito nella cassaforte del poliambulatorio ex Inam di piazza Francesco Pizzo, a Marsala, vicenda per la quale era finito in carcere nell'ambito dell'operazione «Peronospera II» (29 aprile 2004), ma gli è stato negato il diritto al risarcimento per l'ingiusta detenzione. La Cassazione ha rigettato il ricorso del 63enne marsalese Giuseppe Marino, dipendente dell'Asp.  La Corte dei conti ha anche condannato il Marino a risarcire il danno economico subito dall'Asp con quel furto. Il furto, con scasso, avvenne nel dicembre 2000.