Salta la riunione del tavolo tecnico che era stato convocato oggi a Palermo presso la Regione per cercare di trovare una soluzione e salvare i 70 dipendenti della Megaservice, la società della provincia di Trapani messa in liquidazione e travolta da un mare di debiti. A comunicare il rinvio del tavolo sono gli stessi lavoratori, che spiegano che i vertici dell'assessorato alla funzione pubblica sono a Roma per affrontare un problema ancora più grande, quello dei precari degli enti locali siciliani. Ecco cosa scrivono i lavoratori nel loro comunicato:
Si presume, comunque da confermare che la prossima data potrebbe essere Mercoledì 20 p.v. –
Inutile dire lo stato di sconforto e di prostrazione che si è ulteriormente abbattuto su noi lavoratori ormai annientati materialmente e moralmente da questa vicenda che oggi sa di palese accanimento e persino di derisione.
Si arriva al paradosso dopo 7 mesi di attesa di continuare ad andare dietro ai rinvii di un tavolo il cui tema di convocazione sostanzialmente è nei fatti oggi superato dagli stessi ritardi istituzionali , nonostante le diversificate strategie fino ad oggi espresse dalle Parti Sociali CGIL-CISL-UIL che stanno subendo anch’esse le disfunzioni patologiche della vertenza da parte degli organi competenti regionali, ma continuando con ferma decisione a tenere in primo piano le tematiche vere della drammatica vertenza ai fini di una positiva svolta.
Non potrà in alcun modo ritenersi un successo per il mondo del lavoro la creazione di un immenso bacino regionale a perdere di disoccupati che saranno impiegati , se e quando avverrà, nei Liberi Consorzi ove si presentasse la necessità - questa è la non soluzione che trapela all’orizzonte, anticipata peraltro dall’ Assessore Valenti al I° tavolo di Castelvetrano , espressione encomiabile di sensibilità sociale e territoriale.
La data limite del 31 Dicembre p.v. è alle porte – e senza determinazioni da parte della Regione , i liquidatori consegneranno i libri in tribunale – azione che determinerebbe l’uscita definitiva dalla vertenza e dal mondo del lavoro.
Con molta obiettività siamo stati prima vittime di un sistema negligente ed omissivo in epoca pre-commissariale per poi passare ad una configurazione istituzionale e politica statica, niente incisiva o propositiva , certamente di fatto senza voglia di dimostrare volontà alcuna nel volere fronteggiare e nel modo migliore quelle che sono le condizioni sociali e del mondo del lavoro di oggi – soltanto figure dagli abiti scuri e borse di pelle e dal classico fare da colletti bianchi.
Noi lavoratori non intendiamo farci sopraffare ulteriormente e dopo avere sino all’ultimo dimostrato civiltà, rispetto e pazienza, difenderemo con determinazione e con il sostegno delle Parti Sociali la nostra dignità di uomini e ci opporremo con spirito di giustizia alla macelleria a cui la classe politica , sociale ed istituzionale ci ha inesorabilmente destinato.
Noi non ci fermeremo.
Sulla vicenda Megaservice è intervenuto anche il Sindaco di Castelveltrano, Felice Errante, che è uno dei pochi che effettivamente si sta interessando di quello che succede alla Megaservice, non fosse altro per il fatto che la gran parte di lavoratori che oggi rischiano il posto sono suoi concittadini:
Per mia cultura e formazione non sono solito sbandierare il lavoro sotteso alla risoluzione di un problema, specie se lo stesso non conduce ad una conclusione, sia essa positiva o negativa, ma di fronte a certe osservazioni ritengo sia necessario fare delle precisazioni a difesa, non già di una classe dirigente, tanto di maggioranza, quanto di opposizione, bensì della verità. Il senso del dovere e lo spirito di servizio, che deve appartenere ad ogni pubblico amministratore, costringe questi ad affrontare contestualmente le drammatiche condizioni dei lavoratori della Casa di riposo Lucentini, della Belice Ambiente in liquidazione, dei circa 300 precari del comune, e di tutti i disoccupati dei vari settori dell'economia cittadina, travolti da una crisi economica senza precedenti dal dopoguerra ad oggi, non trincerandosi nel palazzo di città, ma incontrando gli stessi quotidianamente, anche solo per garantire loro una parola di conforto e di vicinanza. Sulla vicenda del Gruppo 6 GDO appare opportuno precisare che già qualche mese fa, sollecitato anche da diversi consiglieri comunali, ho preso contatti con l’amministratore giudiziario, Dr. Nicola Ribolla, per verificare quali fossero le reali condizioni del gruppo e le prospettive
dei lavoratori, monitorando la situazione quasi giornalmente. Qualche settimana orsono ho incontrato alcune sigle sindacali (CIGL) ed i rappresentanti dei lavoratori, che mi hanno sollecitato di richiedere un’audizione presso il Ministero dell’Interno, per poter illustrare la complessa vicenda. Lo scorso 24 ottobre, gli uffici hanno inoltrato formale istanza di incontro all’On. Ministro Anelino Alfano, responsabile del Dicastero degli Interni, al fine di poter fissare un incontro, in tempi ragionevolmente brevi, per poter individuare una soluzione ponte che possa garantire i livelli occupazionali, in attesa di una cessione del ramo aziendale a gruppi nel settore della grande distribuzione. In attesa di ottenere l'appuntamento, nei prossimi giorni, incontrerò il Signor Prefetto di Trapani, Dr. Leopoldo Falco. L'impegno costante e vicino alle istanze dei nostri concittadini a volte viene mortificato da una politica nazionale e regionale che parla d'altro. Uno sfogo che deriva dalla difficile vicenda Megaservice, che sembrava avesse ottenuto un
primo, ma fondamentale, risultato con la convocazione di un tavolo tecnico presso la Presidenza della Regione Siciliana, che si sarebbe dovuto tenere domani, mercoledì 13 novembre, inspiegabilmente rinviato a data da destinarsi, trascurando vergognosamente la circostanza che,nelle more della nuova convocazione, 45 famiglie della nostra città non potranno provvedere al soddisfacimento dei bisogni primari. L'Amministrazione Comunale, così come la quasi totalità dei consiglieri comunali, non ha la presunzione di essere infallibile, ed io personalmente oramai mi sono abituato a subire le critiche più disparate senza accennare il più delle volte ad una reazione, non ritengo tuttavia che la classe dirigente della nostra città possa essere tacciata di scarso impegno o di mancanza di sensibilità, in ordine a certe problematiche che difficilmente si possono fronteggiare stando comodamente nel salotto di casa con un tablet in mano.”