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18/11/2013 06:45:00

L'antenna nel distributore della famiglia Adamo. Interviene il sindaco

13.30 - Il sindaco Giulia Adamo interviene finalmente sulla questione dell’antenna per telefonia mobile che si sta installando nell’area in cui sorgerà la stazione di servizio dell’azienda di famiglia. Ecco il comunicato stampa dal Comune di Marsala.

In merito alle notizie allarmistiche apparse in questi giorni sugli organi d’informazione per la presenza di un’antenna della Telecom in via Giovanni Falcone (Sappusi), il Sindaco on. Giulia Adamo - dopo avere attivato immediatamente tutti i controlli necessari - ha trasmesso una nota ai dirigenti scolastici nella quale viene allegato il parere positivo all’installazione dell’Arpa di Palermo, l’organismo deputato al parere tecnico-previsionale sui livelli di campo elettromagnetico. Nella stessa nota il Sindaco si dichiara disponibile, inoltre, ad approfondire la questione, manifestando anche la volontà di coinvolgere gli studenti dei Licei Scientifico e Socio-psico-pedagogico per effettuare un’indagine a tappeto su tutte le antenne di telefonia cellulare e non al fine di verificarne lo stato di compatibilità con la tutela della salute dei cittadini.

Cliccando qui si può leggere la lettera che Giulia Adamo ha inviato ai dirigenti scolastici e la lettera dell'Arpa.
 

 

7.00 - Nessuna dichiarazione ufficiale, nessuna convocazione pubblica da parte del sindaco di Marsala Giulia Adamo sulla vicenda che riguarda il distributore di benzina che la ditta di cui anche lei è proprietaria sta costruendo a Sappusi. Soltanto alcune spicciole dichiarazioni. La Ignazio Adamo e figli sta anche installando un’antenna per telefonia mobile all’interno dell’area del distributore di benzina. E questo ha fatto scattare le polemiche di cittadini, abitanti e studenti. Perché in quella zona insistono diverse scuole. E proprio gli studenti del Liceo delle Scienze Umane e del Liceo Scientifico hanno dato il via alla raccolta firme per chiedere l’intervento dell’Asp per verificare possibili danni alla salute dall’installazione dell’antenna.
Il sindaco Adamo su tutta la storia della stazione di servizio di famiglia, dai microfoni di una radio locale, ha semplicemente commentato infastidita la vicenda difendendo pulito, l’operato suo e quello dell’azienda di famiglia, e dicendo che la concessione edilizia per il rifornimento risale a diversi anni fa quando lei non era sindaco. In realtà non è proprio così, perché la concessione edilizia è stata “tacitamente assentita” l’8 agosto 2013. E l’inizio dell’iter risale al 2010 come si può leggere nella concessione. Inoltre sembra che il sindaco voglia coinvolgere l'Arpa per fare un'analisi delle antenne del territorio per fugare ogni dubbio, mantenere calmi gli studenti ed evitare ogni protesta sullo stabilimento di famiglia.
I vertici dell’azienda rispondono alle polemiche sull’antenna dicendo che tutto sta procedendo secondo la norma. L’installazione dell’antenna, spiegano, è stata richiesta dalla Telecom circa un anno fa per un area di 50 metri quadrati all’interno del terreno in cui dovrà sorgere la stazione di servizio. L’accettazione della richiesta, inoltre, sarebbe avvenuta a condizione che la compagnia telefonica rispettasse i requisiti imposti dalla legge (e ci mancherebbe). In sostanza, sarebbe stato assicurato che l’antenna, sembra di ultimissima generazione, non provocherebbe danni alla salute delle persone che abitano in prossimità della struttura e ai studenti delle scuole limitrofe.
Gli studenti dello Scientifico e dell’ex Magistrale intanto si sono mobilitati con una petizione e raccolta firme per chiedere che non venga installata l’antenna in rispetto del “principio cautelativo”. Ossia una serie di misure di precauzione per la salute della collettività. Sono indicazioni che arrivano dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dall’Istituto Superiore della Sanità. Vogliono vederci chiaro anche le mamme dei bambini che frequentano la scuola elementare “Asta”. L’intenzione è quella di chiedere delle perizie precise ad Arpa e Asp. Oltre all’antenna c’è anche l’esistenza in sé del distributore di benzina che secondo diverse fonti normative non sarebbe consentito in prossimità di scuole, ospedali e strutture ad alta concentrazione di persone.