Nel Mar Mediterraneo, la cattura di crostacei pregiati quali scampi e gamberi rossi o viola avviene attraverso la 'pesca profonda', una delle pratiche più controverse per l'impatto su habitat e su organismi marini che vivono in prossimità dei fondali. L'unità operativa di Capo Granitola dell'Istituto per l'ambiente marino costiero (Iamc) del Cnr (Mazara del Vallo) è impegnata nel sostenere l'importanza di un approccio 'sostenibile' alla pesca.
''Questo studio ha interessato l'Iamc-Cnr fin dalla sua fondazione: teniamo presente, infatti che proprio a Mazara si trova la principale flotta specializzata nella pesca profonda del Mediterraneo'' spiega il ricercatore Fabio Fiorentino (Iamc-Cnr), in un articolo sul nuovo numero in line dell'Almanacco della Scienza Cnr.
''Già dalla metà degli anni '80 - ricorda Fiorentino - abbiamo rilevato una condizione di sovrasfruttamento, confermata dal progressivo spostamento delle aree di pesca a causa della riduzione dei rendimenti di gamberi profondi nelle zone più vicine al porto di Mazara. Oggi, le attività si concentrano nella zona del Canale di Sardegna e nelle acque internazionali di fronte a Egitto, Cipro, Grecia e Turchia''.
L'attenzione degli studiosi è orientata allo studio di habitat e comunità nel loro insieme, più che sulle singole specie di interesse commerciale: ''Stiamo svolgendo ricerche in collaborazione con la sede dell'Ismar-Cnr di Ancona per migliorare la selettività delle reti ed evitare così la cattura di specie non commerciali o protette'', continua il ricercatore.
''Altre misure riguardano tecniche innovative di conservazione e tracciabilità del pescato, come la possibilità di evitare l'uso di additivi chimici per ridurre l'annerimento dei gamberi (melanosi), introducendo atmosfere modificate e confezionamento sottovuoto direttamente a bordo. A ciò si aggiunga la necessità di preservare, ad esempio attraverso misure di chiusura della pesca a strascico, gli 'essential fish habitat', cioè gli ambienti necessari al completo svolgimento del ciclo vitale delle specie''.
L'Unione Europea e la Commissione generale della pesca del Mediterraneo hanno già proibito la pesca con attrezzi trainati a partire da 1.000 m di profondità mentre un Piano di lungo termine di gestione della pesca per i gamberi rossi e viola è stato redatto con il contributo dei progetti regionali della Fao nel Mediterraneo 'CopeMed II', 'MedSudmed' e 'EastMed'. ''Le politiche di riduzione dello sforzo di pesca portate avanti dall'Ue hanno cominciato a dare i loro frutti, segno che una pesca sostenibile dei crostacei profondi è possibile'' conclude Fiorentino.