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03/01/2014 15:00:00

In Sicilia si raffina il 43% del fabbisogno nazionale di petrolio

 Risulta pari a 49,2 milioni di tonnellate all’anno, pari al 43% del totale nazionale, la capacità di raffinazione degli impianti siciliani. Il petrolio estratto dai giacimenti dell’Isola rappresenta il 12,6% del complessivo nazionale. Sono alcuni dei dati contenuti nel “Rapporto Energia 2013 – monitoraggio sull’energia in Sicilia”, pubblicato sul sito Internet della Regione siciliana.

Nel triennio 2010-12 i derivati del petrolio hanno rappresentato in media oltre il 72% delle esportazioni siciliane. Il loro valore è stato pari a 7,9 miliardi di euro, equivalenti a circa il 9% del Pil regionale. Alla fine del 2012 il settore petrolifero impiegava, in Sicilia, oltre 3.600 addetti diretti.

Il rapporto evidenza il trend decrescente che si registra nei consumi di benzina e di gasolio per autotrazione, mentre i consumi di Gpl per autotrazione risultano, negli ultimi anni, in costante crescita. Dal rapporto emerge anche che “la rete elettrica dispone di un sistema di trasmissione primario con ridotte potenzialità in termini di capacità di trasporto, che determinano problemi di sicurezza di esercizio della rete”.

Tuttavia, “la sicurezza del sistema viene mantenuta gestendo usualmente l’isola in esportazione: nel 2012 l’export di energia elettrica è stato pari a 1.252,9 GWh, a fronte di una produzione complessiva di 23.354,9 GWh”. Per le fonti rinnovabili, si è verificato, un sostanziale stallo nel settore dell’eolico, contrapposto, nell’ultimo triennio, da un aumento esponenziale degli impianti fotovoltaici, che sono passati da 19.985 del 2011 a 37.917. Un minore incremento degli impianti installati è stato però registrato negli ultimi mesi, probabilmente dovuto alla contestuale diminuzione degli incentivi statali.

Le centrali termoelettriche, pur registrando una leggera flessione nella produzione di energia, continuano a svolgere un ruolo indispensabile di equilibrio della rete compensando la natura discontinua della produzione rinnovabile.

Infine, dai dati desunti sulla certificazione energetica degli edifici, nonostante l’obbligo dell’emissione dell’Ape sia stato esteso anche ai contratti di locazione, si constata nell’ultimo periodo, una cospicua contrazione nel numero degli attestati emessi (dai 37.440 del 2012 ai 19.227 attuali), che evidenziano lo stato di crisi del mercato immobiliare.