Così come i parlamentari della Commissione parlamentare si sono recati in India per solidarizzare con i nostri marò bloccati in quel Paese dal 2012, dovrebbero recarsi in Libia per riportare in Italia il Daniela L. il peschereccio mazarese sequestrato il 7 ottobre 2012 e la cui ennesima udienza davanti al Tribunale militare di Bengasi per deciderne il rilascio ieri è stata nuovamente rinviata a data da destinarsi». Lo dice Giovanni Tumbiolo, presidente del Distretto produttivo per la pesca «Cosvap» che nei mesi scorsi ha interessato alla questione, tra gli altri, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il presidente del Consiglio, Enrico Letta e il ministro degli Affari Esteri, Emma Bonino. Il peschereccio «Daniela L.» fu sequestrato con il «Giulia PG» a circa 40 miglia al largo delle coste cirenaiche. Per il suo rilascio sono sorti problemi in quanto il peschereccio già l'1 dicembre 2010 era stato sequestrato sempre dalla Libia. Anche allora fu condotto al porto di Bengasi ma venne rilasciato dopo una settimana in seguito al pagamento di un'ammenda di 5 mila euro. Il «Giulia Pg» fu rilasciato il 26 novembre 2012, dopo il pagamento di una ammenda di 10 mila dinari versata anche dall'armatore palermitano del «Daniela L.», Cosimo Lo Nigro. «Sono stato quattro volte in missione a Bengasi - aggiunge Giovanni Tumbiolo - per chiedere il rilascio del Daniela L, ora è lo Stato che deve muoversi».