Interviene anche il senatore Maurizio Santangelo, del Movimento Cinque Stelle, nel dibattito sulla biblioteca Fardelliana di Trapani, che rischia la chiusura, a causa della trasformazione della Provincia in liberi Consorzi non potrà più godere dell’annuale finanziamento della provincia.
"Ma che le Provincie dovessero essere sostituite dai liberi consorzi non è una novità dell’ultimo minuto e di certo non è stato questo che ha potuto creare l’allarme d’emergenza - dichiara Santangelo - sulla sua paventata chiusura. Auspico che la Regione subentri nella “quota” che era della Provincia e che gli allarmismi e lo stato emergenziale a cui perennemente la politica ci ha abituato non siano escamotage per svendere il patrimonio culturale pubblico a speculatori privati".
Nella biblioteca fardelliana sono custoditi, tra gli altri, Incunaboli di enorme valore, pergamene e libri sulla storia di Trapani dal 1300 al 1700. Un patrimonio immenso che deve rimanere pubblico perché questo è stato anche l’intendimento di chi li ha donati alla città nel corso del tempo.
Organizzato da «Trapani cambia», si è tenuto lunedì un incontro aperto alla città che ha messo in evidenza che "la biblioteca può resistere ancora qualche mese". Anche la direttrice Margherita Giacalone era presente all'incontro e ha sottolineato i rischi concreti che corre la Fardelliana e l'impossibilità nel futuro di pagare gli stipendi agli impiegati.
Il deputato regionale Mimmo Fazio si è impegnato: "Provvederò perché nella ipotesi di "finanziaria bis" attraverso un emendamento possa essere previsto un impegno finanziario della Regione che guardi prioritariamente agli enti culturali la cui operatività era garantita dalle Province, ma è indispensabile che il ddl sui liberi consorzi dei comuni obblighi a decidere la partecipazione attiva e il sostegno agli enti culturali".
Sulla vicenda interviene anche il Pd di Trapani: "La situazione che attraversa la Biblioteca Fardelliana, non può non essere considerata argomento di discussione, prima che politica, culturale di un intera comunità. Noi tutti conosciamo e vogliamo ricordare l’importanza di tale gioiello Storico. La pubblica Biblioteca Fardelliana nata dal mecenatismo del Gen. Giovan Battista Fardella e dallo storico e letterato Giuseppe Berardo di Ferro, apre i battenti nell’aprile del 1830. L’antico plesso è la Chiesa di San Giacomo Maggiore costruita dall’ordine equestre di San Giacomo di Compostela nel XIII sec. Oggi l’aspetto architettonico è barocco nelle forme e amplificato da imponenti colonne Corinzie che prendon forma caratterizzando la facciata al pian terreno. In essa è inscritta la vita dell’ illustre Trapani città Capovalle antica, del suo Decurionato, della popolazione trapanese e degli illustri uomini che hanno contribuito a renderla tale. Tante e di eccellente valore bibliografico le opere i carteggi e i manoscritti in essa custoditi. Tra i più importanti ricordiamo i Carteggi di Antonio Scontrino, Vincenzo Fardella e Nunzio Nasi. Manoscritti risalenti al 400 al 500 , 600 e 700 e l’opera più preziosa , un incunabolo di Sant’Agostino stampato a Colonia nel 1467. Tra le altre opere di pregio si ricorda l’opera manoscritta dello scrittore inglese Samuel Butler “ The authoress of Odyssey” , un importante carteggio del Marchese di Torrearsa Vincenzo Fardella, politico italiano, che fu il primo Presidente del Senato del Regno a Roma nella sede di Palazzo Madama. Centinaia di Carteggi: Seicentine, Settecentine, principalmente testi canonici catalogati nell’800 dal Can. Fortunato Mondello, ed in fine L’Archivio del Senato di Trapani, che conserva documenti di fondamentale importanza nella ricostruzione storica della storia trapanese dal 1300 al 1700.
Per quanto sin qui in breve detto e per molto altro, questo monumento non può che assurgere a perno e pilastro culturale della città di Trapani".
Per il Sindaco di Partanna, Nicolò Catania, "il rischio che la Biblioteca "Fardelliana" chiuda e che un immenso patrimonio culturale e storico vada “disperso” impone la mobilitazione civile e democratica dell’intera provincia. Due secoli di storia rischiano di cadere nell'oblio e importantissimi manoscritti , a partire dal XIII secolo, saranno sottratti a giovani studiosi e ricercatori. Lo scioglimento delle Province non può essere inteso come un atto vessatorio nei confronti del territorio, né tanto meno può diventare strumento che ne annulla i valori più alti e significativi. E’ necessario che la Regione programmi , con criteri nuovi , la fruibilità, la conservazione e la gestione dell’intero patrimonio storico e culturale del territorio: da Selinunte a Mothia, da Segesta alle aree archeologiche di Partanna, da Salemi a Pantelleria, dalla Biblioteca" Fardelliana" al museo Pepoli e tante altre piccole e grandi realtà culturali che caratterizzano l’intero patrimonio della provincia di Trapani. La cultura e i beni culturali devono diventare volano di sviluppo e di occupazione per miglia di giovani se si vuole realmente uscire dalla crisi economica che ci attanaglia".