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07/02/2014 07:05:00

Gino Bosco: "Così chiude anche l'Ente Luglio a Trapani"

Cultura in crisi a Trapani. Fari puntati sulla Biblioteca Fardelliana, che non può piu sostenere le spese e rischia la chiusura. Ma non se la passa meglio neanche l’Ente Luglio Musicale. Avvocato Gino Bosco, amministratore delegato dell’Ente Luglio, si rischia di chiudere.

 

Il momento non è dei migliori.

 

Come mai?

 

La riforma delle province che non è andata in porto, come si temeva, ha determinato il recesso di fatto della Provincia regionale di Trapani dal finanziamento agli enti culturali di cui era socia, tra cui Biblioteca Fardelliana e anche il nostro Ente Luglio Musicale. Gli effetti si sono determinati al 31 dicembre, perchè da quest’anno viene meno una parte significativa della dotazione finanziaria. Necessariamente per evitare la chiusura si deve andare incontro a dei drastici tagli di spesa e di personale. E’ inevitabile. Noi siamo costretti a produrre lirica, essendo teatro di tradizione, e dobbiamo produrre almeno 3 opere liriche più le repliche durante l’anno per poter attingere a un contributo dal Ministero. Consideri che in media si spendono 450 mila euro per riceverne 150 mila. Sono contributi rapportati al valore degli investimenti e delle opere messe in piedi.

 

Quindi il Ministero della Cultura vi gira dei soldi, ma in base a quante opere producete.

 

Sì. Ma noi dobbiamo anticipare tutto, mettere in piedi da cima a fondo le opere. Dallo staff alle scenografie, personale, orchestra, comparse. Tutto. E come dicevo i contributo non copre tutte le spese.

 

L’Ente Luglio ha dieci dipendenti. Si prospettano cinque licenziamenti e cinque in part-time. E’ vero?

 

Abbiamo una limitata dotazione economica residua che arriva adesso solo dal Comune di Trapani, circa 430 mila euro. Facciamo lirica, perchè l’Ente luglio è questo, ha 65 anni di storia ma è erede del Teatro Garibaldi. La Biblioteca Fardelliana ha una storia di quasi due secoli. Noi no, ma siamo eredi di una storia di oltre un secolo. Perchè il Teatro Garibaldi è nato nell’800 a Trapani, ed è stato costituito il Luglio Musicale soltanto perchè durante la seconda guerra mondiale il teatro Garibaldi è stato bombardato. Quindi facciamo lirica perchè nasciamo per questo. Poi durante l’anno si fanno altre attività, che possono essere sviluppate e fatte in pareggio. Ma ciò che costa davvero è la lirica, per questo è sostenuta dal Ministero. Con un budget da 430 mila euro, dovendo far lirica, per stare in piedi dobbiamo necessariamente fare un taglio di personale. Nel frattempo abbiamo cercato di ridurre i costi. Nel 2013, grazie a questo, avendo fatto molti spettacoli con oltre 40 titoli chiuderemo finalmente un bilancio per la prima volta in utile da tanto tempo. Dovendo affrontare un taglio di budget l’unica cosa che si può fare per sopravvivere è tagliare i dipendenti, cosa che ancora non è stata fatta per la verità.

 

I sindacati non sono d’accordo sul licenziamento di dipendenti.

 

E’ chiaro. Fanno la loro parte. Nessuno è d’accordo a tagliare posti di lavoro in un periodo come questo. Purtroppo questa non è un’impresa che deve fare utili, non si fanno tagli di personale per conseguire utili che deve mettere in tasca qualcuno. Siamo in un campo in cui se un Comune mi dà 430 mila euro io ne posso spendere altrettanti.

 

Mimmo Fazio, deputato regionale, ha detto che si può fare un emendamento alla finanziaria bis alla Regione. Come si è fatto per i consorzi universitari, dice Fazio, si possono salvare anche la Biblioteca Fardelliana e l’Ente Luglio Musicale. Si fida?

 

La domanda è simpatica.


E la risposta?

 

L’onorevole Fazio doveva pensarci prima. Durante le feste di Natale, quando sono stati fatti gli emendamenti. Il problema non nasce oggi, ma si sapeva già qualche mese fa, e lui ne era a conoscenza. Si è impegnato per i consorzi universitari, un po’ meno per la Biblioteca e il Luglio Musicale. Si è anche impegnato per il Trapani Calcio, facendo avere un contributo di 400 mila euro, che credo sia tra gli articoli della finanziaria impugnati dal commissario dello Stato. I problemi li conosceva già. Mi fa piacere che se ne sia accorto, anche in ritardo. Finchè c’è tempo per rimediare, noi siamo qui.