Le lavoratrici e i lavoratori del Gruppo 6 Gdo, sostenuti dalla Filcams Cgil, dalla Fisascat Cisl e dalla UilTucs Uil, terranno, giovedì, un sit in dinnanzi la Prefettura di Trapani.
Sindacalisti e lavoratori si ritroveranno, alle 9,30, in piazza Vittorio Veneto, per sollecitare l’intervento delle istituzioni locali a supporto della trattativa che l’Agenzia dei beni sequestrati e confiscati alla mafia ha avviato con alcune aziende per l’acquisizione in affitto del gruppo confiscato al mafioso Giuseppe Grigoli e per mantenere alta l’attenzione sulla delicata del vertenza da cui dipende il futuro occupazionale di 197 dipendenti.
I lavoratori manifesteranno anche per chiedere il pagamento del 20% dello stipendio di novembre, delle retribuzioni dei mesi di dicembre e gennaio nonché della 13esima e 14esima mensilità del 2013 e precise garanzie sul futuro dell’azienda e sul mantenimento di tutti i livelli occupazionali.
"Al prefetto Falco – ha detto Anselmo Gandolfo della Filcams Cgil – chiederemo un impegno per far si che la vertenza si concluda presto e positivamente dando una risposta concreta ai lavoratori che oggi vivono un forte disagio determinato dal mancato pagamento degli stipendi e dall’assenza di certezze sul futuro lavorativo che li attende".
La senatrice Pamela Orrù è intervenuta in Senato sulla vicenda dei lavoratori del Gruppo 6 G.D.O. La parlamentare del Partito Democratico ha annunciato che presenterà un'interrogazione urgente al Ministro dell’Interno, sollecitando l’intervento del Governo per risolvere la delicata vertenza. “Il Gruppo 6 G.D.O, con sede a Castelvetrano, è in amministrazione giudiziaria dal 2008 – ha ricordato la senatrice Orrù prendendo la parola a Palazzo Madama - e opera nell’ambito della grande distribuzione gestendo direttamente e indirettamente la somministrazione, affiliazione e conduzione di supermercati e discount in provincia di Trapani, Agrigento ed in parte di Palermo. Il gruppo occupa centinaia di lavoratori che, a seguito del provvedimento di confisca si trovano in Cassa integrazione guadagni straordinaria e rischiano di perdere il posto di lavoro se la vertenza sul futuro dell'azienda non verrà conclusa in tempi brevissimi”.
La parlamentare in queste settimane è stata in costante contatto con il sindaco ed il vicesindaco del Comune di Castelvetrano, Felice Errante e Marco Campagna. La senatrice Orrù ha chiesto di sapere quali azioni urgenti il governo intenda mettere in campo per “tutelare i lavoratori del Gruppo 6 G.D.O. che rischiano di perdere il posto di lavoro con il sopraggiungere dei termini di legge fissati a fine marzo quando l'azienda andrà in liquidazione. Non possiamo permettere – ha concluso - che in Sicilia passi il messaggio che con la legalità le imprese chiudono”.
E mentre la vicenda Despar - Gruppo 6Gdo ha scoperchiato la pentola della non sempre efficente gestione delle aziende confiscate da parte degli amministratori giudiziari nominati dai tribunali, è tutta la grande distribuzione in Sicilia ad avere un momento di forte crisi. Il gruppo Centro Supermercati Sicilia Occidentale (Sigma), infatti, ha avviato le procedure di comunicazione preventiva per la procedura di mobilità di 90 dei 329 dipendenti, di cui 82 full-time e 8 part-time. Quarantuno di loro sono impiegati nel centro di distribuzione, gli altri 49 nei supermercati.
La decisione arriva, spiegano dalla società, a causa del "momento di crisi riconducibile non solo alla depressione dei consumi di generi alimentari, all'accorciamento dei termini di pagamento, al credit crunch operato dagli istituti bancari, ma anche agli eventi che hanno causato il sequestro giudiziario e la successiva messa in liquidazione del maggior cliente, il gruppo Ferdico, con la conseguente diminuzione del volume d'affari, l'incaglio di posizioni creditorie e la generazione di diseconomie di scala nel centro di distribuzione di Carini".
La società opera nel settore della Gdo dal febbraio del 2001 attraverso un centro di distribuzione e 22 supermercati aperti tra il 2005 al 2013. Alla fine del 2013 ha chiuso con un fatturato di 72.631.000 euro, contro i 98.710.000 euro del 2012, con un calo del 26%. Una situazione, si legge ancora nella lettera con cui l'azienda comunica le procedure di mobilità, che ha creato "mancanza di liquidità", tradottasi tra l'altro nello "slittamento continuo dell'erogazione degli stipendi, nel congelamento della 14esima mensilità, nel mancato rinnovo dei contratti a tempo determinato in scadenza". La società ha già chiuso tre supermercati e "a breve" seguirà la chiusura del centro di distribuzione.
"Metteremo in campo tutte le strategie possibili affinchè vengano salvaguardati i livelli occupazionali - annuncia Mimma Calabrò, segretaria generale Fisascat Cisl Palermo Trapani -. Giorno 17, nel corso dell'esame congiunto, rappresenteremo la nostra posizione che chiaramente è contro qualsiasi determinazione volta al licenziamento. La crisi che sta investendo il settore della grande distribuzione organizzata continua a mietere vittime e bisogna arginare con tutti i mezzi possibili il fenomeno".