Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
21/02/2014 19:19:00

Migliorano le condizioni finanziarie della Sicilia

 Migliorano le prospettive finanziarie della Regione siciliana secondo Moody's. L'agenzia conferma il rating Ba1 con l'outlook che passa da negativo (giudizio del maggio scorso) a stabile. In Sicilia, osserva l'Agenzia di rating, continuano a persistere difficoltà sul fronte del consolidamento fiscale e del contesto socio-economico "debole" basato sulla spesa regionale, a causa anche "di una ricchezza inferiore alla media", così come i "livelli di occupazione" che sono più bassi rispetto alla media del Paese. Moody's registra tuttavia segnali positivi per quanto riguarda l'abbattimento del debito, anche se modesti. "Le valutazioni di Moody's confermano che in Sicilia è in atto una inversione di tendenza, così come era emerso già qualche mese fa dal mancato declassamento da parte delle altre agenzie di ratings. Siamo in una fase di leggero miglioramento, fa piacere che questo venga colto e riconosciuto, anche se solo fuori dalla Sicilia", ha commentato l'assessore regionale all'Economia, Luca Bianchi. "Noi continuamo a ripetere da mesi che il programma di risanamento dei conti è avviato, certo i frutti si vedranno col tempo - aggiunge Bianchi - Pur in una fase di difficoltà stiamo portando avanti un'azione di riassestamento e questo si vedrà meglio col consuntivo del 2013". E conclude con ironia: "Il comunicato di Moody's non si può impugnare", riferimento alla decisione del commissario dello Stato di cassare buona parte della legge di stabilità e bloccare la spesa.