Il piano scatta dal primo marzo e prevede un finanziamento di 200 milioni che non potrà essere destinato a corsi di formazione ma solo a progetti di inserimento di giovani nel mondo del lavoro. Un’occasione piovuta sulla Sicilia senza tanto clamore e che potrebbe dare un’opportunità a ragazzi fra i 18 e i 25 anni fino a ora rimasti disoccupati. Eccola l’ultima manna offerta dal cielo dell’Europa: si chiama Youth Guarantee.
È un finanziamento che si affianca a quello destinato al più noto Piano Giovani, che invece riguarderà soprattutto disoccupati di una fascia di età fra i 25 anni e i 35 anni. Lo Youth Guarantee nasce da una iniziativa del Consiglio dell’Unione europea che ha spinto proprio per orientare nel mercato del lavoro i giovani appena usciti dalle scuole dell’obbligo o dalle università: l’idea comunitaria vorrebbe per ognuno la partecipazione a un progetto entro 4 mesi dall’inizio della disoccupazione o dall’uscita dalla scuola.
«Nel progetto che scatta dal primo marzo – spiega Anna Rosa Corsello, dirigente dell’assessorato regionale al Lavoro – sono previste solo misure attive, cioè tirocini in azienda e contratti di apprendistato che verranno attivati tramite bandi destinati a individuare le disponibilità delle aziende a impiegare giovani sfruttando finanziamenti pubblici. Un’altra fetta di finanziamenti è destinata a borse di auto impiego e servizio civile». Il tutto verrà gestito dai centri per l’impiego: 67 uffici regionali che riceveranno le disponibilità di giovani e aziende e organizzeranno i progetti. È a questi uffici che dovranno rivolgersi già dal primo marzo tutti gli interessati, anche se poi bisognerà probabilmente attendere la fase di predisposizione dei bandi e dei progetti. Che passa anche dall’attivazione di un canale telematico gestito direttamente dal ministero del Lavoro attraverso un sito che sarà attivato a breve e dovrebbe avere come indirizzo «www.cliclavoro.it».
«I 200 milioni permetteranno potenzialmente – spiegano Ferruccio Donato e Andrea Gattuso della Cgil – di dare un’opportunità di lavoro a circa 270 mila giovani. E con questa iniziativa per la prima volta l’Italia e la Sicilia si allineano ai tempi dell’Europa». La procedura ha avuto un iter velocissimo fra Roma e Palermo, al punto che giovedì sera l’assessore Ester Bonafede ha comunicato ai sindacati l’attivazione del piano già dal primo marzo. Nel frattempo la prossima settimana sarà messa l’ultima firma sulla convenzione con il governo nazionale.
In Sicilia si calcola che siano almeno 350 mila i giovani che non sono iscritti a scuola o all’università ma non sono ancora entrati nel mercato del lavoro e il tasso di disoccupazione giovanile è intorno al 50%. La Uil, con Pino Franchina, sottolinea che il budget disponibile assicura ai giovani coinvolti «il proseguimento degli studi, l’apprendistato, i tirocini e tutte le altre misure per il lavoro». Il sindacato guidato da Claudio Barone chiede però alla Regione di «concertare anche con le imprese il sistema e di riorganizzare i centri per l’impiego». Per Donato e Gattuso «occorrerà costituire un catalogo dell’offerta formativa adeguato all’idea di sviluppo che si ha e alle esigenze delle imprese». La Cgil ricorda anche che «oltre a questi 200 milioni in Sicilia arriveranno, grazie al decreto legge 76/2013, altri 142 milioni per finanziare assunzioni a tempo indeterminato di giovani sotto i 30 anni e altri 50 milioni per i tirocini formativi».
Una pioggia di finanziamenti che arriveranno da ora al 2016 e che per la Uil potrebbero indirettamente servire anche a garantire personale over 35 anni espulso dal mercato del lavoro per effetto della crisi. Malgrado non siano previsti corsi di formazione – se non in casi eccezionali e per settori come agroalimentare, energie verdi e turismo – Giuseppe Raimondi propone di utilizzare nei Centri per l’impiego il personale licenziato dagli enti di formazione e fino ad aprile impiegati dal Ciapi di Priolo: «Potrebbero essere loro a gestire la fase organizzativa di questo piano. Hanno le competenze per farlo».