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07/03/2014 06:20:00

Trapani, il Pd vede Damiano,ma assicura: "Siamo sempre all'opposizione". Eppure...

 E’ un film già visto. Ogni volta che il centrodestra è in crisi, a farne le spese è ...il centrosinistra. Accade anche a Trapani, dove improvvisamente la crisi politica che attraversa la maggioranza del Sindaco Damiano si è ribaltata, ed ha investito il Pd.
Andiamo con ordine. Damiano è stato abbandonato dai suoi sponsor principali: Paolo Ruggirello e Antonio D’Alì. Quest’ultimo ha cominciato un estenuante carteggio con Mimmo Fazio - sponsor del Sindaco già pentito il giorno dopo la sua elezione - su chi avesse più colpe nella scelta dell’attuale Sindaco.
Damiano, dal canto suo, dice di voler andare avanti. E mentre le colombe del centrodestra sono al lavoro per cercare di ricomporre la frattura, il Sindaco che ti fa? Incontra il Pd. “Un incontro innocente - dice il consigliere del Pd Grignano - per parlare solamente delle cose da fare per la città, delle nostre proposte. E comunque il 28 Maggio è pronta la mozione di sfiducia”. Sarà, ma ieri è stato tutto un susseguirsi di critiche, indiscrezioni, smentite. Girava voce che Damiano era pronto a fare un governo di salute pubblica con il Pd, e c’era chi parlava di “soccorso rosso” per il Sindaco che nessuno vuole più. Alla fine è dovuto intervenire con una nota il segretario Brillante per dire: “Il PD ribadisce la sua posizione nell’opposizione a questa amministrazione”. Il segretario definisce Damiano “un Sindaco ormai alle corde che solo la maggioranza che non ha potrà tenere in piedi. Perché, purtroppo, peggio del non governare più è sicuramente starsene a casa, e troppi non lo vogliono in questo consiglio.
Siamo e staremo all’opposizione, e garantisco, nessun passo in avanti (ma neppure indietro), al massimo, se proprio qualcosa dobbiamo attribuire, i nostri in Consiglio sembrano talmente fermi da poter giocare alle belle statuine. E ribadisco e chiudo come nella precedente nota: il Sindaco sia tempestivo ed efficace, che il 28 maggio è vicino”. Ad incontrare Damiano, per la cronaca, è stata una delegazione formata dal Segretario del PD Francesco Brillante, i Consiglieri Abbruscato, Grignano e Passalacqua, e due componenti della Segreteria Comunale Tranchida e Scibilia. Il sindaco ha motivato l’invito aderendo al documento programmatico diviso in 8 punti che è stato diffuso dal Segretario PD circa 10 giorni fa. Quali sono i punti cari al Pd? Abbattimento immediato, come già promesso alla cittadinanza, della terza rata Tares, con programmazione di abbattimento dell’intera tassazione comunale; Azzeramento di ogni organo di governo e sottogoverno indicati con matrice politica e l’inserimento di eccellenze del mondo professionale cittadino senza vincolo di bandiera; Produzione del Bilancio Comunale Partecipato; Apertura immediata di un dibattito pubblico sulla Z.T.L. e convocazione di un Forum con partecipazione di esercenti e residenti del centro storico; Calendarizzazione di grandi eventi nella stagione estiva che fungano da indotto turistico; Immediato intervento nell´edilizia scolastica, con particolare attenzione per le strutture riconducibili alla Scuola Simone Catalano; Attivazione della raccolta differenziata ed estensione delle isole ecologiche; Rettifica del Piano Regolatore.
Impietoso il giudizio sulla situazione politica a Trapani dell’associazione Trapani Cambia: “Ci sono un senatore, un deputato regionale, un sindaco e un partito all'opposizione, proprio come nelle barzellette ma qui non si fa in tempo a ridere che subito viene da piangere. Il senatore Antonio D'Alì accusa il deputato regionale Mimmo Fazio di aver candidato l'attuale sindaco Vito Damiano. Il deputato regionale Mimmo Fazio accusa il senatore D'Alì di aver candidato lui l'attuale sindaco Vito Damiano. L'attuale sindaco Vito Damiano perde la maggioranza che gli avevano costruito addosso in questi mesi e il suo consenso risulta essere ai minimi storici, se di storia vogliamo parlare senza offenderla. Dall'altro lato abbiamo una opposizione, se di opposizione vogliamo parlare senza offendere quella vera, che sprezzante del pericolo e senza pensarci su, cosa fa? Si sostituisce alla maggioranza fornendo un programma al sindaco e, quindi, salvandolo. Proprio come narravano nelle storie degli spadaccini in cui si combatteva per la principessa. O forse erano i pupi? E, soprattutto, siamo proprio certi che si stiano battendo per salvare questa cenerentola di città?”.
La crisi politica a Trapani nasce una settimana fa, quando il Sindaco ha deciso di nominare un nuovo assessore, il «tecnico» Giuseppe Licata, senza avvertire i partiti della sua maggioranza, composta da Nuovo Centrodestra, «Insieme per Trapani» e Mir-Articolo 4. Forza Italia, con il suo capogruppo Vito Mannina, ha chiesto le dimissioni del presidente del consiglio Peppe Bianco perché ha partecipato attivamente alle trattative, poi fallite, per il rimpasto perdendo il suo ruolo super partes. Accusa già respinta da Bianco: «Fuori dall'aula nessuno può impedirmi di fare politica». Ma i forzisti sono tornati alla carica con il consigliere Francesco Salone. «Il nostro partito - ha detto Salone -, espressione politica dell'area liberale e popolare e, quindi, pienamente ascrivibile al centrodestra, rimane coerentemente all'opposizione non avendo da rivendicare alcuna posizione di potere».