Giuseppina Laudicina, ex convivente del 41enne pregiudicato Marco Caruso, si è costituita parte civile nel processo che vede l’uomo imputato per lesioni gravi, minacce e ingiurie in danno della donna. I fatti sono relativi al 2011, epoca in cui il pregiudicato avrebbe picchiato, insultato e minacciato di morte l’ex convivente. Nel 2012, all’uomo, difeso dall’avvocato Vito Cimiotta, fu applicata la misura dell'allontanamento dal tetto coniugale e nel febbraio 2013 è arrivata anche la prima condanna: dieci mesi di reclusione per stalking, nonché per lesioni personali in danno dell’ex compagna, che è assistita dall’avvocato Felicita Tranchida. Il pregiudicato, intanto, è anche parte civile in un processo che vede imputati il padre e il fratello della sua ex compagna. I due, dopo una lite, lo avrebbero picchiato con un bastone.
Giudice reintegra nel posto di lavoro donna licenziata per minacce stalker
Il giudice Caterina Greco ha reintegrato nel posto di lavoro una donna che era stata licenziata a causa delle ‘’incursioni’’ del suo ex compagno, poi arrestato per stalking, nel negozio in cui lavorava. Il titolare dell’esercizio commerciale, infatti, licenziò la donna per paura. Per non incrociare più quell’uomo dai modi, secondo l’accusa, troppo bruschi. Adesso, il giudice ha bollato come ‘’illegittimo’’ il licenziamento. Protagonista della vicenda è il 44enne Antonino Maurizio De Marco, pregiudicato e sorvegliato speciale, arrestato dai carabinieri nel luglio 2013. A firmare l’ordinanza di custodia cautelare in carcere fu il gip Vito Marcello Saladino. Reati contestati: atti persecutori (‘’stalking’’), lesioni personali aggravate e maltrattamenti in famiglia. Già nell’agosto 2011, l’ex compagna aveva presentato la prima denuncia per maltrattamenti. Ai carabinieri raccontò che sin dal 2007 la sua convivenza con De Marco era stata un ‘’inferno’’. Il pregiudicato, infatti, l’avrebbe continuamente vessata, impedendole anche di vedere i genitori e picchiandola. Dalla relazione è nata, intanto, una bambina. Nel settembre 2011, poi, De Marco fu arrestato per rapina. Tornato in libertà il 30 marzo 2013, riprese a tormentare la convivente. Minacciando anche il suo datore di lavoro, fino a farla licenziare dal negozio in cui lavorava.
Processo per abusi all’Istituto Rubino
Nuova udienza oggi processo per i presunti abusi sessuali commessi tra le mura dell’Istituto Rubino. Nell'ultima udienza un 33enne tunisino ha dichiarato che quando aveva 11 o 12 anni ed ospite al Rubino ebbe incontri intimi con Giuseppa Signorelli. Quest’ultima, 50 anni, ex responsabile dell’unità assistenziale del Rubino, è imputata assieme al 48enne bidello Vincenzo Galfano. Ma per gli avvocati difensori Stefano Pellegrino e Maurizio D’Amico il teste sarebbe inattendibile. ‘’Il teste – dicono i due legali - ha riferito di non ricordare il principale accusatore di questo processo, il compagno della madre della parte offesa, ma è stato accertato che hanno anche lavorato insieme per un periodo’’. Anche un compagno del tunisino ha detto di ricordare che l’amico all’epoca raccontava di questi incontri intimi, ma lui non ci avrebbe creduto. In Tribunale, è stata anche una trentenne che ha detto di essere a conoscenza di incontri ‘’particolari’’ che sarebbero avvenuti anche a casa della Signorelli. Ma, secondo i difensori anche queste dichiarazioni non sarebbero da prendere in considerazione per l’astio che l’ex alunna proverebbe nei confronti dell’imputata. Un’altra testimonianza poco favorevole agli imputati c’era già stata in una precedente udienza del processo, quando una ex giovane ospite dell’antica struttura di assistenza, rispondendo alle domande di magistrati e avvocati, dichiarò: ‘’All’epoca non mi sono accorta di nulla, ma adesso, con il senno di poi, posso dire che il bidello aveva comportamenti equivoci. Allora non ci facevo caso’’. Presunta vittima è N.C., che adesso ha 16 anni. Gli abusi sessuali sarebbero stati commessi per circa quattro anni, tra il 2005 e il 2009. L’indagine, svolta dalla Squadra mobile, è stata coordinata dal pm Dino Petralia.