L’allontanamento dall’abitazione della donna, qualche mese fa, aveva allarmato tutti i suoi familiari, i quali si erano immediatamente rivolti ai Carabinieri di Trapani. Dopo qualche ora, però, la giovane donna, 24enne trapanese, era rientrata volontariamente a casa, senza fornire apparentemente una seria giustificazione per quella strana decisione.
I Carabinieri, però, avendo subito intuito che il quadro della situazione potesse essere ben diverso da quello che la donna voleva inizialmente rappresentare, hanno repentinamente avviato le indagini e gli accertamenti.
Lo scenario di fronte al quale si sono ritrovati i militari dell’Arma, infatti, era ben differente da quello che era stato loro prospettato.
Liti tanto violente da diventare vere e proprie aggressioni, ingiurie e vessazioni continue e reiterate nel tempo, minacce: la giovane donna sopportava tutto ciò da troppo tempo, e quel tentativo di “fuga” le era sembrato l’unico modo di sottrarsi alle violenze che, silenziosamente, subiva da troppo tempo.
L’attenzione e la comprensione dei Carabinieri di Trapani hanno però permesso alla donna di trovare la forza di denunciare quella così grave situazione alla quale si era quasi “abituata”, pensando erroneamente di non poter più vivere in maniera serena.
Le puntuali indagini dei Carabinieri hanno portato ad acclarare le responsabilità penali in capo a G.M., 35enne di Trapani, marito della donna. Gravi i capi di imputazione nei suoi confronti: maltrattamenti, lesioni personali, minacce e ingiurie.
L’Autorità giudiziaria di Trapani, avendo pienamente condiviso le risultanze dell’attività dei Carabinieri, ha spiccato l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del giovane trapanese, eseguita dai Carabinieri nella giornata di Martedì.
L’uomo è attualmente ristretto presso l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto.