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20/03/2014 07:05:00

Porticella. Quei blocchi sono (quasi) veri. Ma il sindaco li vuole comprare lo stesso

Come il progetto del porto di Marsala è quasi esecutivo, adesso abbiamo scoperto che i resti di porticella sono quasi quelli giusti.
Stiamo parlando dei resti di una porta in calcarenite di proprietà del signor Terranova, arzillo ottantunenne mazarese, che un anno fa aveva scritto all’Amministrazione comunale di Marsala: “Sono i resti della antica porta di piazza Porticella, li volete comprare?”. L’indomani, il sindaco Giulia Adamo ha firmato una determina con cui, evidenziando che la sua amministrazione intende “procedere al recupero e alla valorizzazione del patrimonio architettonico culturale della città”, ma che occorre prima “accertare la veridicità” di quanto affermato dal Terranova circa la provenienza di quei blocchi di pietra, ha nominato una commissione di tecnici e studiosi che dovevano stabilire se effettivamente quelli fossero i blocchi della porta a nord della città realizzata agli inizi del 1600. Della commissione sono stati chiamati a far parte l’architetto Benedetto Musillami, assessore comunale al Territorio
e ambiente, il consigliere comunale Arturo Galfano (consigliere con delega ai beni culturali), l’architetto Enrico Caruso, gli storici Giovanni Alagna, Michele Fabrizio Sala e Giovan Battista Angileri, l’architetto Gaspare Bianco, dirigente della Curia vescovile, e il segretario comunale Bernardo Triolo.
Adesso è arrivato l’esito degli studi. “Sono soddisfatto del lavoro che abbiamo effettuato assieme agli altri componenti della Commissione – sottolinea Arturo Galfano, consigliere comunale e presidente della equipe di esperti che hanno studiato i resti della più piccola delle porte da cui si aveva accesso in Città. Purtroppo non abbiamo potuto emettere una sentenza di certezza ma di grande probabilità nel senso che, pur non potendo attestare che l’elemento architettonico in possesso del Sig. Terranova sia, senza dubbio, la vecchia Porticella, si è in grado di ritenere, tuttavia, che il materiale lapideo ritrovato possa appartenere a tale struttura”. In sostanza è quella, ma non è certo. “Possiamo dire che c’è la certezza al 90%, perché non ci sono documenti che possono darci la sicurezza completa. Ma dagli studi che abbiamo fatto, esaminando il tipo di pietra, sopralluoghi, e ricerche storiche sono minime le possibilità che ci sbagliamo. Abbiamo contattato anche uno studio di Francoforte per reperire elementi utili”. La commissione è quasi certa. Anche se mancano documenti che spazzino ogni rimasuglio di dubbio. Durante la ricerca è stato trovato anche un quadro che raffigurava la vecchia porticella. Ma il dipinto non dà elementi per poter fare una comparazione senza margine d’errore. Il dipinto è del 1850, realizzato da un pittore marsalese soprannominato “Coddo d’oca”. Ritrae porticella, diversi anni prima essere stata smontata. La vecchia porticella infatti è stata tolta dal suo posto originario nel 1892, con delibera del consiglio comunale che prendeva questa decisione perché l’antica porta “intralciava il traffico”. Poi la vende per 600 lire. Terranova, intervistato da Marsala.it, ci aveva raccontato come andarono le cose dopo lo smantellamento della porticella. Ci ha raccontato la storia di quei blocchi di calcarenite, e come ne è entrato in possesso. Furono smontati e portati a Mazara nella tenuta di un ex sindaco di Marsala. Montata, smontata e rimontata più volte, Terranova negli anni 60 ha comprato i blocchi per 100.000 delle vecchie lire. Adesso ha chiesto al Comune di Marsala 30 mila euro. E il Comune che farà? Sembra che, nonostante non ci sia la certezza sull’origine di quei blocchi, il sindaco Adamo voglia comunque comprarli. “Non possiamo fare una stima esatta sul costo – spiega Arturo Galfano – secondo me il prezzo si aggira sui 20 mila euro, ma tenendo conto soltanto del valore dei blocchi di calcarenite. Non possiamo dare una valutazione tenendo conto anche della storia, perché appunto non c’è la massima certezza che sia porticella”. Però, anche 20 mila euro per “quasi porticella” non sono male.