Un anno e 4 mesi di reclusione sono stati chiesti dalla pubblica accusa (pm Calò) per Antonio Ignazio Correra e Giuseppe Genna, che davanti al giudice monocratico Faillaci devono rispondere di ricettazione di due assegni rubati. Quelli consegnati da Correra a Massimo Bellitteri e a Antonino Salvatore Sieri, poi accusati dal primo di usura ed estorsione. Il procedimento per ricettazione è scaturito dagli sviluppi dell’indagine avviata dai carabinieri proprio a seguito della denuncia del Correra. Nel corso, infatti, delle indagini su Bellitteri e Sieri è venuto fuori che due degli assegni consegnati dalla presunta vittima di usura sarebbero stati staccati da un carnet emesso dall’Unicredit e rubati, ad Erice, il 21 gennaio 2008, a Michela Bulgarella. In una delle udienze del processo ‘’Correra + 1’’ è stato ascoltato anche il promotore finanziario Giuseppe Nuccio, che ha dichiarato: ‘’Massimo Bellitteri mi chiese di verificare lo stato dei due assegni che gli erano stati dati da Antonio Correra e io ho scoperto che erano bloccati’’. Un assegno era di 52 mila euro, l’altro di 25 mila. Denaro che sarebbe stato prestato a Correra per l’acquisto di prodotti agricoli (fertilizzanti). Poi, secondo l’accusa, Correra avrebbe denunciato lo smarrimento dei due assegni e Giuseppe Genna sarebbe stato suo complice. Sieri e Bellitteri si sono costituiti parte civile. Per il 18 aprile è prevista la sentenza. Intanto, in Tribunale, nel processo a Bellitteri e Sieri, è stato ascoltato il luogotenente dei carabinieri Alberto Furia, che ha riferito sulle indagini, definendo strana la coincidenza della denuncia contro Correra dopo che questi aveva accusato i due imputati di usura. Il 7 maggio l’investigatore risponderà alle domande degli avvocati difensori Salvatore Fratelli e Paolo Paladino.