L'aula del Senato ha approvato in via definitiva, era la quarta lettura, il ddl contro il voto di scambio politica-mafia, che diventa cosi' legge dello Stato. Il provvedimento e' passato a larghissima maggioranza, ma con il voto contrario dei grillini, che avrebbero voluto pene ancora più severe.Per questo c'e' stata bagarre in aula con tanto di espulsione di due senatori, da parte del presidente Grasso, tra le proteste. I senatori cinque stelle hanno esposto cartelli contro Napolitano reo di avere incontrato Berlusconi ed un fotomontaggio con i volti di Renzi e Berlusconi, bollati come padrini. I dem hanno risposto ai grillini urlando: "buffoni, buffoni". Per la nuova legge non servirà più necessariamente lo scambio di denaro per punire penalmente il voto di scambio, ma anche altre utilità che presuppongano un accordo del genere. Con le nuove norme la pena passa da 4 anni a un massimo di dieci. I grillini avrebbero invece volturo ciò che era precedente previsto dal testo, poi modificato, e cioè la pena più severa tra i sette ed i dodici anni. Inoltre non volevano che scomparisse la parola "qualsiasi", rispetto alle altre utilità. Soddisfatto il procuratore Antimafia, Franco Roberti: "Abbiamo una norma perfetta e veramente utile a contrastare il voto di scambio tra politica e mafia". Anche Don Ciotti ha espresso la soddisfazione dell'associazione Libera: "Una buona notizia".
“L’approvazione al Senato della modifica dell’articolo 416 ter del codice penale è un segnale importante, una vittoria della buona politica”, ha dichiarato Roberto Montà, Presidente di Avviso Pubblico. "L’applicabilità del nuovo 416 ter a partire dalle prossime elezioni europee, regionali e amministrative di maggio, rappresenta infine un ulteriore fattore che deve indurre le forze politiche a prestare la massima attenzione sulla selezione dei propri candidati e contribuisce a ricreare quella fiducia che tanti cittadini-elettori hanno perso nel tempo nei confronti della politica”, ha concluso il Presidente di Avviso Pubblico.
SANTANGELO. Tensione in aula a palazzo Madama durante le dichiarazioni di voto sul ddl sul voto di scambio politico-mafioso. Il presidente del Senato Pietro Grasso ha richiamato e poi espulso il senatore Vincenzo Santangelo, architetto trapanese, insieme ad Alberto Airola. Dai banchi M5S arrivano proteste e urla che inducono Grasso a ricordare perentoriamente che “in quest’aula l’ordine lo tengo io” e ha ricordato ai grillini che “in quest’aula si deve poter parlare così come ieri avete parlato voi…”.
Non tarda ad arrivare lo sfogo del senatore Santangelo. ”Grasso ha messo la tagliola sul 416ter. – scrive su Facebook – . Ho chiesto di parlare per due giorni, me lo ha impedito! Stanno facendo uno sconto alla mafia, io non ci sto! E per questo sono stato espulso dall’aula. Grasso…”.