Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
30/04/2014 01:20:00

Caro benzina Marsala. Consiglieri comunali chiedono interventi

Troppo alto il prezzo della benzina a Marsala. E un gruppo di consiglieri comunali chiedono l’intervento dell’Antitrust Nazionale, del Presidente del Consiglio dei Ministri, del Prefetto di Trapani.
“Nonostante in Sicilia venga raffinato il 40% del petrolio lavorato in Italia – scrivono in una nota congiunta Michele Gandolfo, Vanessa Titone, Michele De Maria, Francesca Angileri, Giuseppe Carnese, Antonio Augugliaro, Giuseppe Milazzo, Rosanna Genna, Eleonora Milazzo - il prezzo della benzina è il più caro rispetto al resto d’Italia, e le compagnie petrolifere di distribuzione approfittano dello svantaggio dei siciliani di non potere usufruire di collegamenti via terra con le altre Regioni.
I Consiglieri Comunali chiedono, quindi, l’intervento dell’Antitrust Nazionale, del Presidente del Consiglio dei Ministri, del Prefetto di Trapani “al fine di svolgere una indagine conoscitiva per stabilire se, come sospettato da più parti ormai da tempo, vi sia un cartello nella Città di Marsala con l’obiettivo di eliminare o diminuire la concorrenza tra i vari distributori causando un aumento dei prezzi medi dei carburanti che risulterebbero più alti di circa 20 centesimi di euro al litro rispetto alle altre Città della Provincia di Trapani. Tutto ciò comporterebbe un aggravio dei costi che si può calcolare in circa 300 euro annui a famiglia e in circa 10 milioni di euro annui per i cittadini marsalesi, non dimenticando il danno maggiore a carico delle imprese cittadine”.