iorgio Macaddino, 46 anni, di Mazara del Vallo, è stato confermato segretario generale della Uil Fpl di Trapani. E´ stato votato all´unanimità ieri in occasione del 4° congresso territoriale della Federazione poteri locali "professionalità e competenze nel pubblico impiego – Una risorsa per il paese" che si è svolto a Marsala.
Sono stati chiamati, inoltre, a far parte della segreteria territoriale Gaspare Napoli, Salvatore Daidone, Donatella Fiorito e Filippo Mirasolo.
I lavori sono stati presieduti dal segretario generale della Uil Trapani Eugenio Tumbarello.
Sono intervenuti, tra gli altri, il presidente nazionale del Caf Uil Giovanni Angileri e il segretario generale della Uil Fpl Sicilia Vincenzo Tango.
"Noi della Uil – ha detto Macaddino nella sua relazione congressuale - abbiamo sempre sostenuto da laici e riformisti, e la storia ci ha dato ragione, che lo sviluppo, ed il rilancio dell’economia, è sempre possibile, anche nei periodi difficili, a patto che tutti i soggetti economici e finanziari, forze politiche e sociali facciano la loro parte riconoscendosi nell’interesse generale del paese ed in una consequenziale etica di comportamento. In questa ottica condivisa la Uil ha indicato e proposto alla politica ed alle forze sociali poche ma essenziali riforme, e realizzabili da subito, per raggiungere l’obiettivo della ripresa dei consumi interni ed il rilancio dell’economia, quali un nuovo patto fiscale, una nuova politica contrattuale. Il nuovo patto fiscale, deve tendere essenzialmente a ridistribuire la ricchezza prevedendo tramite riduzione delle tasse sul lavoro abbassando il “cuneo fiscale”, la non tassazione degli incrementi contrattuali dovuti all’inflazione, la lotta all’evasione fiscale con una riforma in grado di ridurre il carico fiscale insopportabile per i lavoratori e pensionati. Per quel che riguarda, invece, il nuovo sistema contrattuale, è necessario che esso preveda una nuova strategia sindacale per avviare un percorso di recupero di capacità d’acquisto dei salari indeboliti dal cambio euro/lira, da una eccessiva moderazione salariale e da incrementi inflattivi non reali, nonchè la riconferma del valore e del ruolo del contratto nazionale, contratto che deve essere in grado di distribuire la ricchezza prodotta nel modo più capillare possibile. Ciò è fattibile solo se rendiamo più forte e tendenzialmente universale la contrattazione di secondo livello".