Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
01/05/2014 14:20:00

Pensionati, da Trapani la campagna “NonStiamoSereni"

Lavoro, sviluppo e occupazione, un welfare pubblico più solidale, una legge sulla non autosufficienza, la lotta agli sprechi e ai privilegi per recuperare risorse da destinare alle politiche sociali e, soprattutto, la riduzione della tassazione sulle pensioni. Lo chiederanno in massa, firmando speciali cartoline che saranno inviate al Presidente del Consiglio Renzi, gli anziani e i pensionati del territorio trapanese così come delle città italiane, nell'ambito della campagna nazionale ~“NonStiamoSereni” promossa dai sindacati dei pensionati della Cgil, della Cisl e della Uil. L'iniziativa è stata presentata stamani, nella sede della Cisl di Trapani, dai segretari dello Spi Cgil, Antonella Granello, della Fnp Cisl Mimmo Di Matteo e della Uilpensionati Leo Falco.
Dalla prossima settimana, nelle sedi dei tre sindacati partirà la raccolta delle firme, mentre il 9 maggio sarà allestito, davanti alla villa Margherita, un banchetto informativo e per la sottoscrizione delle cartoline.
L'iniziativa sarà poi replicata nei maggiori centri della provincia trapanese a partire dal 10 maggio a Mazara del Vallo a piazza Mokarta. I sindacati chiederanno anche un incontro al Prefetto di Trapani e di farsi portavoce delle loro istanze presso le Istituzioni, i sindaci e i consigli comunali affinchè sostengano, firmando, la piattaforma rivendicativa contenuta nella cartolina.
“I pensionati -commentano i tre segretari provinciali di Spi Cgil , Fnp Cisl e Uilpeinsionati Trapani, Antonella Granello, Mimmo Di Matteo e Leo Falco -hanno subito una disparità di trattamento da parte del governo nazionale, rivendichiamo un abbattimento delle ritenute fiscali applicate sulle pensioni alla stessa stregua dei redditi da lavoro, non esistono cittadini di categoria A e B. Apprezziamo - proseguono - l'iniziativa del governo di ridurre le tasse sul lavoro, risultato di una piattaformasindacale proposta anni fa, ma non possiamo che ritenerla insoddisfacente perché ignora del tutto le esigenze degli anziani e dei pensionati, che da sempre svolgono il ruolo di ammortizzatore sociale nelle famiglie in difficoltà a causa della crisi”. “Con questa iniziativa – aggiungono i tre segretari - rivendichiamo la giusta attenzione per la riduzione della tassazione regionale e locale che grava sulle pensioni, per il potenziamento dei servizi socio-sanitari particolarmente carenti nel nostro territorio, per la indicizzazione delle pensioni, per una legge sulla non autosufficienza della quale la nostra regione è sprovvista. La maggior parte dei pensionati nella provincia trapanese, oltre il 50%, vive con una media di pensione di 500 euro mensili, una situazione di povertà ormai giunta all’emergenza”. Al primo punto della piattaforma contenuta nella cartolina c’è la richiesta di sviluppo e lavoro. “Chiediamo una giusta attenzione ai temidello sviluppo e del lavoro perché, nonostante il tentativo di mettere contro anziani e giovani, le nostre richieste si muovono sempre di pari passo con il forte appello alla salvaguardia del futuro dei nostri figli”. I tre segretari Granello, Di Matteo e Falco concludono “gli anziani rappresentano l'80% della popolazione povera in Italia, a Trapani e nella provincia sono del tutto abbandonati per questo chiederemo anche all’Azienda sanitaria provinciale un incontro per sollecitare il potenziamento dei servizi. I governi nazionale e regionale devono dare al più presto risposte agli anziani soli, non autosufficienti e che vivono in piena emergenza economica. Escluderli dal bonus fiscale è davvero una grave ingiustizia”.