Il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, ha disposto i controlli sui contributi per progetti turistici che sono finiti, però, ad imprese sotto inchiesta per mafia. Lo ha comunicato lo stesso Crocetta rispondendo alla richiesta di chiarimenti del comitato “Trapani Viva &Civile” e dell’Osservatorio per la Legalità di Trapani.
I contributi, che ammontano a 200 mila euro ciascuno, sono andati a favore della Immobiliare Morici e della Co.ge.ta. Srl, finite sotto la lente della magistratura perchè, secondo le indagini, riconducibili alla criminalità organizzata. Crocetta ha detto di aver attivato i controlli sulle due società che potrebbero essere non in regola con le informative antimafia.
Marzia Lombardo, Rosaria Bonello, Francesca Trapani, del Comitato “Trapani Viva &Civile” e l’avvocato Vincenzo Maltese, Presidente Osservatorio per la Legalità di Trapani in una nota congiunta avevano scritto a Crocetta chiedendo spiegazioni.
“Tra le imprese soggette a finanziamento - scrivevano nella nota indirizzata a Crocetta - spiccano la Co.Ge.Ta le cui quote societarie sono state oggetto di sequestro da parte della magistratura perchè ritenute nelle disponibilità di Vito Tarantolo, considerato prestanome di Matteo Messina Denaro e la MORICI Immobiliare di Francesco Morici, entrambe finanziate per euro 200 mila ma entrambe sotto il mirino della magistratura per coinvolgimenti di tipo "mafioso". Con la presente Le chiediamo lumi in merito, considerato che non abbiamo notizie dai media di un interessamento sulla vicenda da parte della Deputazione Trapanese. Si attende celere risposta, auspicando che si sia trattato di un errore e che nelle more tali somme siano bloccate”.
I contributi alla Co.ge.ta. e alla Immobiliare Morici erano stati inseriti nell’elenco di finanziamenti per progetti in campo turistico. Un bando che risaliva al 2011 e che soltanto in queste settimane era stato sbloccato, con contributi per un totale di circa 30 milioni di euro.
Di chi sono le due aziende? La Immobiliare Morici è di Francesco Morici, che con il figlio Vincenzo è al centro dell’inchiesta su mafia e appalti a Trapani. Ai Morici, sono stati sequestrati beni per un valore di 30 milioni di euro, lo scorso anno. I Morici sono stati i protagonisti del grande appalto da 45 milioni di euro per il rifacimento del porto di Trapani in occasione dell'America's Cup, nel 2005. Lavori non ancora completati. Gran parte di quei lavori, come quelli relativi alla funivia Trapani - Erice, da quello che è emerso nelle indagini fu decisa a tavolino da un cartello di imprese "gradite" a Cosa Nostra. Perchè i Morici, scrivono gli inquirenti nell’ordinanza di sequestro, "sono risultati appartenere ad un gruppo di imprenditori che Cosa Nostra ha utilizzato, prima per volontà del famigerato capo mafia Vincenzo Virga e, dopo il suo arresto, del reggente pro tempore Francesco Pace, su mandato del rappresentante provinciale Matteo Messina Denaro allo scopo di esercitare, per oltre un decennio, il condizionamento nelle fasi di aggiudicazione di appalti, nella esecuzione delle opere e nelle forniture”. Numerose le aziende sequestrate. Tra questi anche la “Morici Immobiliare”. Insomma, un’azienda sotto sequestro per mafia che ottiene contributi pubblici dalla Regione. E non è l’unica.
La Co.ge.ta. Srl è invece di Vito Tarantolo. Per i magistrati della Procura antimafia di Palermo è un imprenditore in contatto con i diversi capisaldi dell’organizzazione mafiosa trapanese e palermitana, da Francesco Pace, capo mafia trapanese succeduto a Virga, a Matteo Messina Denaro sino ai Lo Piccolo. Nel corso degli anni diverse sono state le aziende a lui riconducibili messe sotto sequestro. Come mai tutto questo è sfuggito alla Regione quando sono stati sbloccati i finanziamenti?