Il sindaco di Marsala Giulia Adamo ha autorizzato i pescatori marsalesi – nell'attesa che il Ministero rilasci i relativi permessi – ad effettuare la pesca del tonno col sistema del palangaro: il quantitativo pescato sarà poi decurtato dalla quota tonno assegnata. Scelta fatta in polemica con il Ministero delle Politiche agricole - Direzione Generale della Pesca. Da gennaio, infatti, si è ancora in attesa del rilascio del permesso speciale di pesca che consente alla locale marineria di potere operare nel rispetto delle quote tonno fissate per l'anno in corso. Di conseguenza, si aggrava lo stato di crisi di oltre 200 famiglie marsalesi, le cui barche rimangono ormeggiate, accumulando costi e debiti.
“Siamo al paradosso, alla follia più totale, afferma il sindaco Giulia Adamo. È intollerabile per un Paese civile vessare i ceti sociali più deboli, mentre ci si riempie la bocca di legalità e antimafia. Ebbene - continua il sindaco - proprio nel giorno dell'anniversario della morte di Giovanni Falcone, sento il dovere di contrastare una burocrazia letale. Una subdola espressione di illegalità che passa sopra tutto e sopra tutti, indifferente al dolore umano”. Da qui la decisione del sindaco di firmare l'ordinanza, che è stata trasmessa anche al competente Ministero, alla Regione Siciliana, alla Prefettura di Trapani e alla Procura della Repubblica di Marsala.
“Ciascuno di loro conosce perfettamente i passi che sono stati fatti da questa Amministrazione per risolvere la questione - sottolinea Adamo - dagli incontri per tentare di aumentare le quote tonno, fino alle azioni giudiziarie intraprese per difendere i nostri pescatori. Non un solo aiuto. Si aspetta forse che la questione degeneri ? La disperazione che colgo incontrando i pescatori dice chiaramente che la questione è ormai divenuta di ordine pubblico. È singolare - conclude il sindaco - come si accusi sempre il Sud di piagnistei e assistenzialismo, sottraendo poi gli strumenti per il suo sviluppo”.