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26/05/2014 10:17:00

Sospette infiltrazioni mafiose, sospese due aziende del gas di Palermo

Due aziende operanti nel settore del gas sono state sospese per un sospetto di infiltrazioni mafiose. Il provvedimento prevede la sospensione temporanea e l'amministrazione giudiziaria di due imprese operanti nel settore della metanizzazione. Questo per quanto riguarda Palermo, ma coinvolta nel procedimento è anche una terza  società calabrese che si occupa di manutenzione. Lo hanno deciso i giudici del tribunale di Palermo che hanno accolto una richiesta della direzione distrettuale antimafia Le due imprese, operanti nel settore della vendita e distribuzione del gas metano sul territorio nazionale, sono la Gas Natural Distribuzione Italia Spa (già Nettis Impianti Spa.), con sede legale ad Acquaviva delle Fonti (Bari), la Gas Natural Vendita Italia Spa, con sede legale a San Donato (Milano), mentre la società calabrese è la CRM di Curatola Alfredo & C. Snc, con sede a Crotone. I provvedimenti dei giudici palermitani, che di fatto sollevano dalla gestione i rappresentanti delle imprese per sei mesi, sono stati notificati dalla Guardia di finanza. Dagli accertamenti delle Fiamme gialle sarebbe emerso il possibile coinvolgimento delle società «nell'agevolazione di imprenditori già sottoposti ad indagini di polizia giudiziaria e misure antimafia» che avrebbero consentito a «imprese considerate vicine ad ambienti criminali di neutralizzare i provvedimenti cautelari e di continuare a consolidare la propria espansione in alcune regioni nel settore del gas metano».
L'indagine è stata avviata dopo che sarebbero state evidenziate presunte infiltrazioni mafiose nell'alveo delle tre imprese. Con questo provvedimento «i responsabili delle diverse sedi locali dell'azienda dovranno temporaneamente cedere la gestione agli amministratori giudiziari, ponendosi sotto "tutela" dell'autorità ciudiziaria, che, al termine del periodo, valuterà la sussistenza dei presupposti per restituire o meno la gestione "bonificata"». L'intento dei magistrati è di «colpire solo l'area ritenuta influenzata da interessi mafiosi e fortificarne al contempo il "sistema immunitario", salvaguardando l'attività economica nel suo complesso ed il conseguente aspetto occupazionale, nonché l'indotto, i clienti e i fornitori». L'inchiesta è coordinata dal pubblico ministero Dario Scaletta. Uno dei filoni investigativi, archiviato, faceva parte dell'accertamento teso a localizzare gli affari di un imprenditore che aveva ottenuto appoggi politici e la protezione della mafia per aggiudicarsi ben 72 concessioni per la metanizzazione in Comuni della Sicilia e dell'Abruzzo. In alcuni casi è emerso che uno dei politici contattati dall'imprenditore era Vito Ciancimino.

«Le nostre società collaborano con le autorità italiane e comprendono che quanto sta accadendo è necessario per escludere attività di criminalità organizzata dal proprio business», ha commentato all'agenzia Reuters una fonte vicina alla compagnia iberica .

La filiale italiana di Gas Natural Fenosa pesa per l'1.8% dell'intero margine operativo lordo 2013.