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27/05/2014 08:10:00

Europee in Sicilia, l'analisi dei dati e i commenti dopo il voto. Raciti attacca Crocetta

In rappresentanza della Sicilia, volano a Bruxelles, la capolista del Pd, Caterina Chinnici, che è stata la più votata in Sicilia con oltre 128mila voti, e la giornalista Michela Giuffrida, candidata indipendente sostenuta da Articolo 4 di Lino Leanza (oltre 91mila preferenze). Buona anche l'affermazione del vicepresidente dell'Ars, Nello Pogliese (oltre 61mila preferenze), e del grillino Ignazio Corrao (quasi 71mila preferenze). Grazie al 9,1% dei voti ottenuti dal Nuovo centrodestra, torna in Europa l'uscente Giovanni La Via (quasi 56mila voti). Per la prima volta, la circoscrizione insulare Sicilia-Sardegna, elegge tutti gli otto deputati al Parlamento europeo. Ciò è stato possibile grazie al calo, a livello nazionale, dell'affluenza alle urne, nonostante la Sicilia sia stata la regione in cui si è votato di meno. E per la prima volta varcano la soglia del Parlamento europeo tre sardi: Renato Soru, che è stato il primo degli eletti della lista del Pd, con 182.653 preferenze; Salvatore Cicu di Forza Italia, 51.214 voti; Giulia Moi del Movimento 5 Stelle, con 62.911 voti. 
Il Pd ha ottenuto il 33,6% dei voti, raddoppiando, quasi, il 18% delle Politiche. Il Movimento 5 Stelle, nonostante il passo indietro rispetto alle elezioni politiche del 2013 quando ottenne il 33% dei voti, si è confermato seconda forza politica dell'Isola con il 26,3%.
Forza Italia, dopo i fasti degli anni precedenti, si è fermata al 21,2%. Nel partito di Berlusconi non ce l'ha fatta il capolista Gianfranco Miccichè, fondatore di Forza Italia in Sicilia nel 1994, superato dal sardo Cicu per soli 700 voti. Il Nuovo centrodestra, come detto, si è attestato sul 9,1%, mentre i Fratelli d'Italia hanno raggiunto quota 3,2%. La somma dei voti di questi tre partiti, nati dalle spoglie del Pdl, porterebbe il centrodestra a qualche punto percentuale in più rispetto al Pd.
La lista Tsipras ha sfiorato in Sicilia il 4%, attestandosi al 3,6%. Gli altri partiti in competizione si sono fermati sotto la soglia dell'1%.
Nel Pd non è riuscita a farsi eleggere al Parlamento europeo, l'assessore al Turismo, Michela Stancheris, sostenuta strenuamente dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, dal Megafono e dal Patto dei Moderati. Ha ottenuto 71.550 voti, meno del professore Giovanni Fiandaca (76.203) che in campagna elettorale fu duramente attaccato da Crocetta «perché negazionista della trattativa Stato-mafia».

 Pogliese (Forza Italia): "C'è grande soddisfazione per aver conquistato oltre 61mila consensi con 10mila di scarto sul secondo in una campagna elettorale che non era programmata, né progettata. Non è stata autoproposta, ma è stata sollecitata per tre mesi. Io non avevo accettato l'invito per motivazioni personali ed economiche di altro tipo, ma alla fine sono partito seppure con oggettivo ritardo rispetto agli altri. Per questo il risultato mi inorgoglisce ancor di più e mi dà grande responsabilità, anche per i 33mila voti in provincia di Catania. Mi auguro di vivere, dopo tre esperienze all'Ars, una sfida che mi dà nuovi stimoli".

Il segretario regionale del Pd, Fausto Raciti, parla di un successo «straordinario ed a tratti stupefacente che è in gran parte merito del premier Matteo Renzi: ha scelto Palermo come prima tappa del suo tour elettorale nelle piazze. Sapeva che poteva essere una piazza difficile per la situazione in cui versa la Sicilia, ma ha affrontato la sfida e ha vinto».  «Durante la campagna elettorale - ha aggiunto - non ho percepito grande soddisfazione tra la gente rispetto all'azione del governo, questo voto rafforza il Pd e il partito intende avere il ruolo politico che gli spetta. Con questo voto è finito il "crocettismo", come schema politico. E' finita l'idea che dal governo si organizza il consenso, che dal governo si tratta coi singoli parlamentari per guidare la Regione». E come se non bastasse: «Finisce l'idea retorica e strumentale della lotta alla mafia usata per interessi personali. Se il voto era un test in questo senso, l'esito è evidente. Se non ci sarà una sua determinazione tutto è possibile, anche la sfiducia. Non mi faccio suicidare da Crocetta».