Il Coordinatore Regionale di Libera, Umberto Di Maggio ed il Coordinatore Provinciale, Salvatore Inguì, intervengono sulla recenti polemiche che hanno coinvolto il Presidio di Libera a Castelvetrano. Ecco la lettera divulgata :
Cari Amici, con amarezza riceviamo la nota con la quale viene comunicata la vostra decisione di non rinnovare la vostra adesione all’Associazione.
Nel corso di questi mesi il Coordinatore Provinciale ha più volte interloquito sia con Teresa Nardozza che con i soci, sia in dialoghi personali, sia nell’ambito di due specifiche riunioni di presidio e sia nell’ambito di una riunione di Coordinamento Provinciale.
In tutte queste occasioni sono stati ribaditi i punti di seguito sintetizzati:
1) Un Referente di Presidio di Libera (così come da statuto) non può rimanere nel suo ruolo per oltre 3 anni (tranne per elezione in assemblea o per nomina, con il rinnovo del mandato per una altra volta) e non oltre gli 8 anni, come sta avvenendo per Teresa Nardozza, e ciò sia per evitare eccessive sovraesposizioni, sia per evitare che l’associazione si identifichi con la persona, e sia per dare a tutti la possibilità di esercitare il “servizio” di essere referente dell’associazione così da fare sentire ognuno parte del tutto;
2) Da diverso tempo il coordinamento Regionale ha fatto presente al Coordinatore provinciale, la necessità di allargare la base dei soci del Presidio di Libera a Castelvetrano, implementare una programmazione adeguata e pervenire ad un rinnovo delle cariche. Così oltre un anno fa, nel corso di riunioni cittadine, il Referente del Presidio, assieme a quello provinciale e a quello Regionale, ha stabilito una serie di attività che avrebbero avuto un momento cittadino nel mese di Agosto del 2013, dopodiché si sarebbe pervenuti alla nomina del nuovo referente del presidio;
3) Detta linea di indirizzo era stata condivisa anche con Davide Pati e Gianluca Faraone della Presidenza Nazionale di Libera;
4) Tale progetto, propedeutico all’individuazione del nuovo referente si è arenato ed interrotto;
5) Lo “scioglimento del gruppo dirigente” non ha MAI inteso essere un affronto al lavoro del referente Teresa Nardozza;
6) A Teresa è stato esplicitato ogni volta, in ogni incontro e in ogni conversazione, personale, di presidio e di coordinamento provinciale, che la sua presenza era preziosa e necessaria, a maggior ragione a sostegno e supporto del nuovo referente che avrebbe avuto bisogno di essere “accompagnato” nel suo nuovo incarico;
7) A Teresa quindi non è mai stata tolta la fiducia e il riconoscimento del lavoro svolto in questi anni;
8) Delle osservazioni comunque andavano fatte, per il miglioramento delle cose, così come per il presidio di Castelvetrano per tutti gli altri presidi e per lo stesso coordinatore provinciale. Osservazioni che avevano l’unico scopo della necessità di mettersi in discussione.
Salvatore Inguì
Salvatore Inguì
Al gruppo di Castelvetrano è stato pertanto rilevato, anche in sede di riunione di coordinamento provinciale, una particolare “chiusura”, che non solo non ha consentito lo scambio ed il ricambio con altre forze (individuali ed associative) del territorio ma anche una mancato scambio di incontri e di informazioni tra i soci del presidio di Castelvetrano e gli altri soci dei diversi territori. Tanto che in sede locale così come in sede provinciale e regionale, il presidio di Castelvetrano viene rappresentato sempre con lo stesso gruppo di pochi soci.
9) Tale situazione ha rischiato di determinare il venire meno dell’energia del gruppo, della rete, di Libera nel suo complesso. A riprova di ciò si veda anche la quantità ed il tipo di iniziative prodotte, avviate, implementate sul territorio. Segno di una sacrosanta stanchezza e della necessità di nuove vitalità;
10) Il presidio di Castelvetrano, quindi non solo non è MAI STATO SCIOLTO, al contrario si è voluto ampliare il gruppo degli aderenti e sollecitare la assunzione delle necessarie responsabilità;
11) In questo ultimo periodo infatti, con l’ingresso di nuovi soci e simpatizzanti, e con la promozione di nuove attività, si perverrà alla individuazione del nuovo referente territoriale;
12) Proprio per le caratteristiche del territorio castelvetranese l’identificazione di Libera con un piccolo gruppo di soci, non è risultata funzionale agli obiettivi di Libera stessa, che si pone tra le finalità la realizzazione di sinergie tra associazioni e singoli, per costituire ampio fronte di resistenza contro la mafia e per una cultura di solidarietà, promuovendo la rete, il movimento, la partecipazione, la cooperazione, tra forze sociali differenti e trasversali alle classi sociali, alle ideologie, alle fedi religiose e partitiche;
13) Ciò non solo non è avvenuto tra il gruppo di Castelvetrano ed il proprio territorio ma neppure tra lo stesso gruppo e gli altri presidi provinciali;
14) Si è potuto constatare anche l’assenza di informazioni e di comunicazioni circa le attività svolte sul territorio provinciale (e non solo) determinata dalla non diffusione dei calendari mensili che da tre anni vengono quotidianamente aggiornati ed inviati dal coordinamento provinciale ai Referenti territoriali per darne, a loro volta, notizia ai propri soci.
Tale strumento, che si aggiunge a quello delle mail e a quello degli sms, sempre inviati ai referenti, i quali a loro volta devono rigirarli ai soci, amici e simpatizzanti, costituisce la possibilità per ogni socio, di essere partecipe idealmente, ma anche fisicamente, alla complessa attività territoriale più ampia. Ciò ha acuito il senso di non appartenenza e di isolamento, tra i soci di Castelvetrano e quelli degli altri presidi.
La reazione da parte di taluni soci a tali passaggi, che possono anche non essere condivisi, è però risultata alquanto scomposta e sta producendo ulteriori effetti negativi sul territorio. Quasi quotidianamente il coord. Provinciale ha dovuto rispondere e dare chiarimenti e smentite a quanti lo hanno contattato chiedendo spiegazioni del perché il presidio di Castelvetrano fosse stato chiuso.
Grave danno sta provocando il rendere pubblico un momento sì difficile e grave di incomprensione e di necessità di ponderatezza e saggezza, da parte di taluni soci che utilizzano i social net per dare comunicazioni all’esterno, che anziché tutelare questo momento di crisi, lo espongono a sicure strumentalizzazioni, che certamente non aiuteranno a creare un clima di maggiore serenità per il ricomponimento della vicenda. Oggi, mentre il coord.
Provinciale e regionale stanno rispondendo alla vostra nota, inviata a seguito della vostra riunione di ieri, già circolano informazioni distorte e commenti offensivi per tutti. Tutto ciò a deterioramento dell’immagine sia dell’Associazione che delle persone che la rappresentano o che anche solo semplicemente ne fanno parte.
In conclusione si intende così ribadire:
- Che il presidio di Castelvetrano non è sciolto
- Il presidio si doterà presto di un suo Referente
- Il referente non può mantenere tale ruolo per troppi anni
- Il Referente “uscente” ha la funzione di accompagnamento e sostegno del neo Referente
- le questioni che riguardano l’Associazione o i suoi soci devono essere maggiormente tutelate nella riservatezza e nel rispetto di ciascuno.
Con la speranza di un periodo di adeguata riflessione e sospensione del giudizio e sedimentazione delle emotività, per poter pervenire a più adeguate modalità di espressione e di relazione, e quindi pervenire ad una pacificazione tra le persone; con l’invito a continuare a FARE, ad essere partecipi, propositivi, costruttivi, realmente e concretamente; confidando nel ritorno di capacità di armonia e di intesa pur nelle diversità di ciascuno