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07/06/2014 06:45:00

Oggi una "Marcia per la cultura" a Gibellina

Circa 25 anni fa Ludovico Corrao promosse una marcia dopo il crollo del tetto della Chiesa Madre di Gibellina progettata da Ludovico Quaroni. Fu un moto contro l’incuria, per non far finire nell’oblio una delle opere d’arte e di architettura più importante della città belicina.
"Oggi la storia si è capovolta e occorre impegnarsi e schierarsi per salvare la Fondazione Orestiadi". Lo dichiara Legambiente. 
"A causa dei tagli indiscriminati e insensati fatti nel bilancio della Regione, la Fondazione, dopo che anno dopo anno ha visto il proprio contributo ridursi sempre di più, da adesso non avrà alcun sostegno e finanziamento.
Questo porterà inevitabilmente alla sua crisi, con la probabile prospettiva della chiusura e/o del suo fallimento. La Fondazione Orestiadi, con il “Museo delle Trame Mediterranee” e la decennale rassegna estiva di arti, cultura e spettacoli “Orestiadi di Gibellina”, è uno dei patrimoni e valori culturali più alti e nobili non solo della Sicilia ma dell’intero Mediterraneo. Dobbiamo impedire che la stoltezza, l’ignoranza e l’indifferenza prevalgano e impegnarci tutti, con forza e determinazione, a continuare a ricostruire la storia del Belìce sulla cultura e sulle pietre della bellezza.
Venite in tanti alla “Marcia per la Cultura” che partirà sabato 7 giugno alle ore 17 dalla Chiesa Madre di Gibellina per concludersi al Baglio Di Stefano, sede della Fondazione Orestiadi".

 

“Sciascia diceva che la Sicilia è ‘irredimibile’, ma che comunque bisogna continuare a lottare, a pensare e ad agire, come se non lo fosse. In questo agire ‘come se’ c’è un margine di speranza e di riscatto, di speranza contro ogni logica speranza. 
Sopra questo kantiano ‘come se’ io ho ricostruito Gibellina, la Fondazione Orestiadi e tutta la mia vita”.
Ludovico Corrao, luglio 2010

Oggi  per il festival "Orestiadi, nel segno del contemporaneo", promosso dalla Fondazione Orestiadi, alle 20,30 al Baglio Di Stefano, «La pentola nera» porta in scena «Radio Belice non trasmette», di Giacomo Guarneri. Regia di Giacomo Guarneri e Marcella Vaccarino. In scena lo stesso Guarneri insieme a Dario Muratore. Musiche di Angelo Sicurella. Ingresso libero.
A ridosso di quei vent'anni, ultima di una lunga serie di iniziative, due uomini si barricano tra le mura lesionate di un palazzo e lo trasformano nella postazione di una radio clandestina. Collegano fili e microfoni, lanciano l'allarme: -sos! Sos! Qui parla la comunità della Valle del Belice all'indomani del terremoto... -“terremoto di Stato!”... -“terremoto di Stato!”... All'indomani del terremoto di stato che l'ha gravemente colpita...la scrittura di radio belice non trasmette, costituisce l'approdo di un lavoro di ricerca "sul campo" lungo quattro mesi di residenza nei territori della valle. Dall'insieme delle testimonianze e delle suggestioni raccolte nasce una personale rielaborazione. Lo spunto storico è offerto dall'episodio di radio libera, prima trasmissione su frequenze non pubbliche nella storia della radio italiana, realizzata da danilo dolci, pino lombardo e franco alasia a partinico nel 1970. "i ministri dal cielo" di lorenzo barbera (:duepunti edizioni) è la fonte letteraria privilegiata.

 Sempre oggi alle 22, in Piazza XV gennaio “Suoni e percezioni” a cura del Conservatorio di musica Vincenzo Bellini di Palermo. A cura di Emanuele Casale e Giuseppe Rapisarda. Con il Muselpa Ensemble (Pietro Bonanno, Piersaro Cerami, Giovanni Montaleone, Roberto Palazzolo, Ignazio Parisi, Giuseppe Rapisarda, Giuseppe Rizzo,Giovanni Trupia). Con Alessandro Lo Giudice (flauto), Francesco Pusateri (violoncello), Giuseppe Rizzo (chitarra), Gehanghir Baghchighi (sassofono soprano), Sergio Calì (grancassa). Ingresso libero.
Le possibilità di elaborazione dei suoni e della spazializzazione forniscono ai musicisti approcci multidimensionali che generano immagini e piani sonori in cui la fantasia dei compositori si esprime piegando la tecnologia al servizio della creatività.
Il Muselpa Ensemble nasce all’interno dei corsi di Musica Elettronica del Conservatorio di Palermo, coordinati da Emanuele Casale e Giuseppe Rapisarda.
La recente costituzione dell’ensemble, diretto da Giuseppe Rapisarda, è il risultato delle esperienze artistiche maturate con performance e istallazioni di rilievo nazionale e internazionale nell’arco di un decennio della scuola di musica elettronica.