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21/06/2014 06:50:00

Chieste quattro condanne per Villa Royal.Sieri e Bellitteri, ascoltati altri testimoni

Quattro condanne sono state invocate dal pm Giulia D’Alessandro nel processo scaturito dall’indagine della sezione di pg della Guardia di finanza della Procura sulla gestione della casa di riposo per anziani ‘’Villa Royal’’. Una struttura che (prima in contrada Dammusello e poi a Cardilla) avrebbe operato ‘’abusivamente’’ anche come casa di cura. Quattro anni di carcere sono stati chiesti per Baldassare Genna, 53 anni, poliziotto (poi sospeso dal servizio), e la moglie Vita Maria Rallo, di 48, accusati di sequestro di persona, maltrattamenti, abbandono di incapaci, somministrazione di farmaci guasti o non adeguati alle patologie, esercizio abusivo della professione sanitaria. Sarebbero state, infatti, prestate cure e terapie senza autorizzazione. Tre anni, invece, per sequestro di persona e maltrattamenti, sono stati invocati per il 54enne Giuseppe Genna, fratello di Baldassare. I tre, l’11 ottobre 2010, erano stati posti agli arresti domiciliari. Furono allora denunciati Christian e Danilo Genna, di 25 e 22 anni, figli di Baldassare Genna e Vita Maria Rallo. Danilo Genna era l’amministratore della ‘’Farida’’, la società che gestiva ‘’Villa Royal’’, che all’inizio del 2010 (dopo l’ordinanza di sgombero, firmata dal sindaco, della struttura di Dammusello) traslocò in una villa in contrada Cardilla. Per Danilo Genna il pm ha chiesto un anno di reclusione (abusivismo edilizio, etc.), mentre per Christian è stata invocata l’assoluzione. Dopo la requisitoria, sono iniziate le arringhe degli avvocati di parte civile (tra queste, anche l’Asp), che proseguiranno il 4 luglio. Poi, sarà il turno degli avvocati difensori, Edoardo Alagna e Diego Tranchida. Nella struttura di contrada Cardilla i militari della sezione di pg delle Fiamme Gialle fecero irruzione il 23 febbraio 2010, trovando circa 25 ospiti (il Suap aveva concesso autorizzazione per nove), alcuni non autosufficienti, con problemi psichici e in pessime condizioni igieniche. ‘’Gli anziani - dichiarò, dopo gli arresti, il procuratore Alberto Di Pisa - di notte venivano chiusi nelle loro stanze, che solo la mattina successiva venivano ripulite dagli escrementi’’. Gli ammalati gravi, e ormai in fin di vita, ‘’di notte venivano, inoltre, abbandonati in attesa del loro decesso’’. In altri casi, invece, gli anziani sarebbero stati ‘’lasciati cadere dal letto, ferendosi’’.

Processo per usura – Testi confermano dichiarazioni di Bellitteri e Sieri
MARSALA – Alcuni autotrasportatori e imprenditori sono stati ascoltati, in Tribunale, nel corso dell’ultima udienza del processo a Massimo Bellitteri e Antonino Sieri, imputati di usura ed estorsione a seguito della denuncia presentata ai carabinieri da Antonio Correra, a sua volta sotto processo con l’accusa di avere commesso una serie di truffe ai danni di aziende che producono e commercializzano fertilizzanti. E inoltre recentemente condannato a un anno e 4 mesi per ricettazione di due assegni rubati. Assegni consegnati dalla presunta vittima di usura (Correra) a Bellitteri e Sieri. Nel processo a questi ultimi sono stati ascoltati autotrasportatori e imprenditori in affari con il Correra (Costantino e Vito Salvatore Ardagna, Francesco Lo Presti e l’agronomo Giovanni Angileri), che hanno confermato le dichiarazioni rese sin dall’inizio della vicenda da Sieri e Bellitteri in merito alla loro collaborazione commerciale con il Correra. Alcuni testimoni hanno, poi, giustificato le differenti versioni rese durante la fase investigativa relativamente ai rapporti Correra e gli imputati con il fatto che probabilmente erano di diverso tenore le domande loro poste dagli inquirenti appartenenti a due diversi corpi di polizia giudiziaria (prima carabinieri, poi guardia di finanza). Prossima udienza il 7 luglio, quando saranno ascoltati altri testi d’accusa.