Com'era facile immaginare, il vuoto lasciato dal Gruppo 6Gdo nella grande distribuzione a Castelvetrano fa gola a molti. E mentre l'Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati non era riuscita a trovare un partner a cui vendere la catena di supermercati che fu del mafioso Giuseppe Grigoli, adesso, una volta ufficializzato il fallimento, si registrano già le prime aperture di nuovi supermercati a Castelvetrano. Il primo il SuperStore di Conad, che ha annunciato anche di assumere 17 ex lavoratori del Gruppo 6Gdo. Proprio per questo l'azienda, che orbita nell'area del Pd, è stata ricevuta in pompa magna dal Sindaco di Castelvetrano Felice Errante, presso l’aula di rappresentanza del Comune. In totale, l’azienda assume 52 persone più 5 stagisti. Erano presenti Franco Messina, amministratore delegato del gruppo SicilConad, Fabrizio Ferrandelli, Vice Presidente Commissione Regionale Antimafia, Emanuele Sanfilippo, Presidente Legacoop Sicilia, l'avvocato Nino Caleca, consulente giuridico Legacoop Sicilia.
“Un fatto nuovo e importante - ha detto Nino Caleca, consulente giuridico Legacoop Sicilia - Si apre una struttura commerciale e si presenta alla città, chiedendo a tutti di fare rete in nome della legalità. Sceglie di diventare impresa etica, una realtà limpida che si oppone a quella della mafia e della sopraffazione, creando sviluppo sano per il territorio, è l’esempio che è la legalità che può offrire lavoro e ricchezza, non la mafia”.
Per Gregory Bongiorno, imprenditore e presidente di Confindustria della provincia di Trapani, “chi fa scelte coraggiose e chiare deve essere sostenuto dalle istituzioni che devono rendere convenienti gli investimenti e creare un contesto sociale ed economico favorevole”.
Fabrizio Ferrandelli, vice Presidente Commissione Regionale Antimafia, ha sottolineato che “la politica deve stare accanto a chi, senza retorica e senza parate antimafia, ci mette la faccia e inverte la marcia. Castelvetrano è una città che ha voglia di riscatto - ha aggiunto - e oggi, questo incontro, è il segnale di una comunità che vuole offrire un altro punto di vista. Perché è la legalità che fa mangiare. Nell’immaginario collettivo, per troppo tempo, si è detto tutto il contrario. Oggi dimostriamo che non è così. Con la legalità si mangia”
Le conclusioni sono di Emanuele Sanfilippo, Presidente Legacoop Sicilia. “Lanciamo un messaggio di fiducia e di incoraggiamento per dire a tutti che a Castelvetrano si può investire e lavorare nella sicurezza e nella legalità. Oggi parliamo di questa esperienza, ma parliamo innanzitutto del futuro della Sicilia. Perché la Sicilia decolla solo se ci sono buone amministrazioni, istituzioni efficienti e operative e imprenditori onesti che vogliono lavorare. Queste sono le condizioni per creare sviluppo e legalità e per far decollare la nostra terra”.
In parallelo, parte un'altra iniziativa. Altri lavoratori del Gruppo 6 GDO s.r.l. a seguito di numerosi incontri con i gestori della rete di vendita attualmente attiva e funzionante, hanno deciso di aderire ad un progetto il cui fine principale è quello di riattivare il Centro di Distribuzione di Castelvetrano (attualmente fermo), attraverso la costituzione in cooperativa. Il progetto sarebbe supportato oltre che dal marchio Despar anche da LegaCoop la quale si è già mostrata disponibile e favorevole alla realizzazione del progetto che prevede la ricollocazione di tutte le maestranze. La nascente cooperativa di lavoratori, che si chiamerà Libera GDO scarl, ha presentato un piano di riorganizzazione aziendale ai rappresentanti di Legacoop i quali lo hanno portato a conoscenza dell'Agenzia dei Beni Confiscati e Sequestrati, nonché degli altri Enti Finanziatori. Anche Libera avrà un ruolo importante nella realizzazione del progetto e sarà chiamata a collaborare in tal senso.
Per gli altri lavoratori tutto in alto mare. Sono state aperte, da parte dell’Agenzia dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, le procedure di licenziamento collettivo di circa 130 lavoratori ma si prospetta una nuova possibilità occupazionale per i dipendenti, secondo quanto dichiarato dai segretari provinciali della Filcams Cgil, della Cisl Palermo-Trapani e della Uiltucs Uil di Trapani che, ieri, hanno tenuto un’assemblea con lavoratori dopo aver incontrato i rappresentanti dell’ “Agenzia”.
Continuano intanto le polemiche sull'amministrazione giudiziaria che in questi anni ha portato l'azienda al fallimento, che prima della confisca fatturava 120 milioni di euro l'anno. Sull vicenda ha presentato un'interrogazione il senatore trapanese del Movimento Cinque Stelle Santangelo: “Non è normale che i tre quarti del patrimonio confiscato alla criminalità organizzata siano nelle mani di poche persone che li gestiscono spesso con discutibile efficienza e senza rispettare le disposizioni di legge ”.
Il Gruppo 6GDO è stato dichiarato fallito lo scorso 11 Giugno. Il giudice del tribunale di Marsala ha ritenuto inammissibile l’accordo – proposto dall’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata – che prevedeva la cessione del ramo di azienda, relativo ai punti vendita, del Gruppo 6 Gdo alla società Esse Emme Srl.
A renderlo noto sono la Filcams Cgil, la Fisascat Cisl e la Uiltucs Uil di Trapani che hanno espresso “forte preoccupazione per un dissenso che avrà serie ripercussioni sul futuro
L’accordo avrebbe consentito la ricollocazione della quasi totalità dei lavoratori con l’avvio immediato dell’attività. A essere esclusi dall’accordo era, invece, il Cedi – Centro di distribuzione – per cui l’Agenzia dei beni sequestrati e confiscati stava valutando un percorso alternativo.
Tra le motivazioni del decreto il giudice ha contestato alcuni vizi di forma che inficiavano la valenza del concordato preventivo.
Inoltre, il giudice ha ritenuto carente la solvibilità della subentrante Esse Emme, società che riunisce tre aziende e che opera nel settore da diversi anni.