«Quello che avrebbe dovuto essere il dibattito sulla mozione di sfiducia al sindaco Vito Damiano si sta trasformando in “altro”. Non intendo neppure definire questo “altro”,
so però che posso qualificarlo come fuorviante dal vero obiettivo: mettere in discussione l'operato del sindaco per mandarlo a casa». Lo afferma il consigliere e capogruppo di Uniti per il Futuro, Girolamo Fazio, a proposito delle reazioni politiche degli ultimi giorni sul tema della mozione di sfiducia.
«Il Nuovo Centro Destra – rileva Fazio –, mi rimprovera di aver messo loro in bocca parole che non hanno pronunciato rispetto al tema della mozione e continua a rimproverarmi di essere stato l'artefice della elezione di Damiano».
«Singolare – commenta Fazio – che tale sottolineatura giunga da chi, come il senatore d'Alì, in quella campagna elettorale si è attribuito tutti i meriti della vittoria, perfino riaffermandoli con pubbliche dichiarazioni alla stampa asserendo che "a Trapani il PDL, presentandosi da solo, è riuscito a bloccare la coalizione di potere formatasi attorno al candidato Giuseppe Maurici. Unico caso nazionale in cui il PDL, da solo, riesce ad arrivare al ballottaggio con il proprio candidato Sindaco, il generale Vito Damiano, e con un ottimo risultato di lista"».
«Ed invece - ricorda Fazio - proprio da quella area del Pdl, poi divenuta NCD, Damiano è stato lungamente sostenuto, al contrario di quanto abbiamo fatto con il gruppo Uniti per il Futuro, subito dissociatosi lanciando il grido di allarme su un sindaco che si sarebbe poi rivelato inadeguato ed incapace di sostenere il ruolo amministrativo che era stato chiamato a svolgere».
«Le critiche del NCD a Damiano - conclude Fazio -, giungono troppo tardi a mio avviso. Il partito ha taciuto fino a quando i suoi vertici dirigenti, ed in particolare il senatore Antonio d'Alì, hanno potuto indicare assessori, sottogoverni e quant'altro immaginando di gestire indirettamente la cosa pubblica».
«Per quanto riguarda quanto avrei messo in bocca al NCD – continua Fazio –. Ricordo che nel mio giro di consultazioni, effettuato telefonicamente la scorsa settimana, per il NCD ho sentito personalmente il consigliere Giuseppe Guaiana, e nel comunicato pubblicato all'indomani non ho fatto altro che riportare quanto ha affermato; che quanto mi abbia riferito non sia coincidente con le decisioni e le posizioni del partito non può essere un mio problema».