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05/07/2014 18:46:00

Ai domiciliari Aldo Licata, il nipote di Carmelo Patti arrestato per voto di scambio

 A maggio, la Corte di Cassazione aveva annullato la scarcerazione disposta dal Riesame, così come chiedevano il sostituto procuratore Paolo Guido e il procuratore aggiunto Teresa Principato, imponendo una nuova pronuncia dei giudici di Palermo, che è arrivata nei giorni scorsi. Questa volta, il tribunale della libertà ha confermato i gravi indizi e ha emesso una nuova misura. Così, mercoledì, i carabinieri del Ros hanno notificato un provvedimento di arresti domiciliari per l'imprenditore Aldo Licata, nella sua abitazione di Napoli.

Secondo la ricostruzione dell'accusa, Licata avrebbe chiesto sostegno elettorale ai boss di Campobello per la sorella Doriana, candidata alle Regionali 2012 nella lista dell'Mpa di Raffaele Lombardo. Le intercettazioni del Ros dicono che Nicolò Polizzi, giovane boss che si vantava di aver fatto da autista a Messina Denaro, aveva calcolato una spesa di circa 200 mila euro per portare la candidata al parlamento siciliano. Non si sa se quella cifra fosse per comprare i voti o per le spese elettorali. Di certo, Doriana Licata non riuscì ad essere eletta, ma i magistrati hanno comunque acquisito agli atti dell'inchiesta le preferenze elettorali della candidata, che indicano un pieno di voti nel territorio di Campobello. In totale, Doriana Licata ha avuto 4.686 voti, ma non sono bastati per arrivare all'Ars. Comunque, Polizzi era ormai diventato il factotum di Aldo Licata. "Questi possono solo andare a buttarli i soldi - diceva il boss ai suoi amici - . Questi mantengono gli impegni presi e di qualsiasi tipo". E lui faceva la spola fra Trapani e Napoli, dove i Licata gestiscono varie attività (la società del suocero di Aldo fornisce l'energia elettrica all'isola di Capri).