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11/07/2014 06:15:00

Campobello, la Corte dei Conti condanna Caravà. Dovrà risarcire 112 mila euro al Comune

Arriva un’altra condanna per danno erariale all’ex sindaco di Campobello di Mazara, Ciro Caravà. La Corte dei Conti ha deciso che Caravà dovrà risarcire al Comune di Campobello oltre 112 mila euro.
E’ la seconda condanna per danno erariale che subisce l’ex sindaco del paese belicino.
La prima condanna era arrivata nel 2013 per gli incarichi a consulenti ed esperti affidati negli anni 2006-2008. La condanna emessa dalla Corte dei Conti in questi giorni si riferisce invece all’ultimo periodo della sua amministrazione. Quello che va dal 2009 a l 2011. A Caravà e alla sua amministrazione sono state contestate spese fatte per conto del Comune per i compensi degli esperti nominati dal Sindaco, l’assunzione di capi settore, per i componenti dello staff del Sindaco. Per poi finire con i compensi derivati dalla nomina del portavoce e dell’addetto stampa del Comune. La Corte dei conti ha studiato le carte preparate della commissione straordinaria che amministra il Comune dopo lo scioglimento per mafia, avvenuto proprio quando Caravà era sindaco. Nonostante il corposo elenco di spese sospette, molte di queste non hanno rappresentato danno erariale. E’ rimasta comunque una cifra molto consistente da risarcire, come hanno stabilito i giudici contabili. Nel procedimento amministrativo era coinvolto anche Pietro Pantaleo, responsabile del servizio finanziario del Comune. Pantaleo, era il funzionario che apponeva il visto di regolarità agli atti firmati da Caravò, ed è stato assolto dai giudici contabili. Secondo la Corte dei Conti il danno erariale nasce dall’utilizzo degli esperti nominati per mansioni e attività rientranti invece nelle competenze di dipendenti già in organico nel Comune di Campobello.
Caravà, a febbraio è stato assolto dal tribunale di Marsala dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, dopo essere stato arrestato nel corso dell’operazione Campus Belli del dicembre 2012. Meno di un mese fa sempre a Marsala Caravà è stato condannato a 8 mesi per il reato di peculato d’uso, per aver usato l’auto di servizio del comune durante la campagna elettorale.