“L’operazione condotta dalla polizia e dalla guardia di finanza nei confronti degli imprenditori edili Domenico e Pietro Funaro, che ha portato al sequestro di beni per 25 milioni di euro, conferma, ancora una volta, le fondate preoccupazioni della Cgil sul pericoloso intreccio di interessi tra politica, imprenditoria e mafia, connivenze che condizionano lo sviluppo economico e la crescita sociale della provincia di Trapani”.
E' il commento del segretario generale della Cgil di Trapani Filippo Cutrona alla notizia del sequestro dei beni agli imprenditori Domenico e Pietro Funaro.
“Il potere dei Funaro – ha detto Cutrona - è cresciuto nel tempo a dismisura ai danni dell’imprenditoria sana, dei lavoratori e del territorio. La Cgil – ha proseguito - è fermamente convinta che per il riscatto, lo sviluppo e l’occupazione di questo territorio sia necessaria un’azione sinergica che coinvolga tutte le forze sane, a partire dalle pubbliche amministrazioni, in un progetto comune in grado di debellare le trame mafiose ed eversive che minano il territorio. Questo, infatti, è uno degli obiettivi che si propone il piano per lo sviluppo del territorio che abbiamo presentato recentemente agli amministratori pubblici, alle forze sane della piccola e media impresa e alle associazioni di categoria”.