Creare un circuito virtuoso per la produzione di calcestruzzo in maniera legale, sottraendo alle mafie uno dei business storici, soprattutto in provincia di Trapani, dove l'edilizia rimane sempre il principale campo d'azione di Cosa nostra. E' questo l'obiettivo del progetto "Il calcestruzzo della legalità", che vede coinvolti insieme imprese, cooperative, rappresentanti istituzionali e associazioni. Nei giorni scorsi, il 6 Agosto, si è tenuta una riunione in Prefettura a Trapani, dedicata al porgetto "Il Calcestruzzo della legalità", promosso dall'Associazione "LIBERA", da "UNIONCAMERE — Camere di Commercio d'Italia" e dall'Associazione "Cooperare con LIBERA TERRA — Agenzia per lo sviluppo cooperativo e la legalità", con la collaborazione delle Prefetture di Trapani ed Agrigento, dei Tribunali di Trapani ed Agrigento, della Procura della Repubblica di Trapani, dell'Agenzia Nazionale per l'amministrazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, dell'Alleanza delle Cooperative e di CFI (Cooperazione, Finanza, Impresa).
All'incontro, presieduto dal Prefetto Leopoldo Falco, hanno partecipato i rappresentanti dei soggetti istituzionali coinvolti nella predisposizione ed attuazione del progetto, nonché gli Amministratori giudiziari di aziende operanti nel settore della produzione del calcestruzzo sottoposte a sequestro o confisca ed aventi sede nella Sicilia Occidentale.
Il Progetto "Il Calcestruzzo della Legalità" si inserisce nell'ambito del progetto di UNIONCAMERE "SOS Legalità", approvato nel 2012 dalla Commissione Europea e finanziato dalla U.E.; l'obiettivo è quello di sviluppare sinergie di intervento interistituzionale a sostegno dell'attività delle aziende sequestrate o confiscate produttrici di calcestruzzo di alta qualità, che consentano alle stesse di fronteggiare la critica congiuntura economica e di mantenere la propria presenza sul mercato, contrastando efficacemente le forme di concorrenza sleale e salvaguardando gli sbocchi occupazionali dei lavoratori addetti.
Le varie azioni di sostegno previste dal progetto (quali, tra le altre, il coordinamento della pianificazione degli investimenti aziendali, la realizzazione di acquisti comuni di materie prime, mezzi di produzione e servizi per creare efficaci economie di scala, l'acquisizione e gestione di strutture produttive e beni confiscati rimasti inutilizzati, la realizzazione di comuni strategie di marketing e comunicazione) hanno come punto di arrivo la definizione di un Piano industriale di filiera che possa favorire, nel medio periodo, la creazione di cooperative di lavoratori e la nascita di una struttura di "rete di imprese" o di una realtà consortile che rafforzi la capacità di produrre opportunità di sviluppo, basate su una gestione coordinata che interessi unitariamente tutto l'ingente patrimonio confiscato alle mafie nella filiera del calcestruzzo nelle province di Trapani ed Agrigento; ciò nella considerazione che le già notevoli dimensioni di queto patrimonio si sono ulteriormente accresciute negli ultimi anni grazie all'efficace, costante impegno della Magistratura e delle Forze di Polizia, ed il complesso dei cespiti sottratti alla criminalità organizzata riveste pertanto un rilievo strategico per le politiche di rilancio economico del territorio.
Nell'incontro del 6 agosto sono state acquisite le risultanze della prima fase di ricognizione della situazione economica, patrimoniale e finanziaria delle aziende coinvolte, effettuata mediante schede di rilevazione dati prodotte dagli Amministratori giudiziari.
Si è concordato che entro la metà di settembre si terrà la prima riunione del Gruppo Tecnico-operativo costituito da "UNIONCAMERE", "LIBERA" e dall'Associazione "Cooperare con LIBERA TERRA" che, in stretto raccordo con gli Amministratori giudiziari, dovrà definire i criteri di individuazione delle aziende che potranno essere proposte alle banche interessate alla fase di start-up del progetto, per beneficiare di linee di credito dedicate a supporto dell'attività produttiva.
Entro la fine di settembre sarà convocato un nuovo incontro in Prefettura con tutti i soggetti a vario titolo coinvolti, per l'esame congiunto dello stato di avanzamento delle iniziative avviate nell'ambito del progetto.