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12/08/2014 06:50:00

Corse di cavalli, macellazione clandestina. In Sicilia è allarme zoomafia

 Corse clandestine di cavalli, combattimenti tra cani, macellazioni clandestine, pesca di frodo, traffico di fauna selvatica, doping: sono alcuni dei crimini contro gli animali gestiti dalla criminalità in Sicilia che emergono dal Rapporto Zoomafia 2014 redatto da Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell’Osservatorio Zoomafia della LAV. La nuova edizione del Rapporto, “Illegalità, malaffare e crimini contro gli animali”, alla sua quindicesima edizione, analizza lo sfruttamento illegale di animali ad opera della criminalità nel 2013.

 

“I crimini a danno degli animali si presentano in Sicilia sempre di più come attività organizzate, portate avanti da veri sodalizi dotati di strutture, mezzi e con forte pericolosità sociale –sostiene Ciro Troiano, criminologo, responsabile dell’Osservatorio Zoomafia della LAV e autore del Rapporto-. Diverse inchieste hanno messo in evidenza l’interesse della criminalità organizzata per le corse di cavalli, il controllo dei mercati ittici o del comparto zootecnico. Sequestri e confische di animali, allevamenti e punti vendita confermano questo dato. I traffici legati alla sfruttamento degli animali in Sicilia rappresentano un’importante fetta del business realizzato a livello nazionale”.

 

Combattimenti tra animali

Nel 2013 ci sono stati nuovi e forti segnali che hanno confermato in modo allarmante la ripresa dei combattimenti. Persone denunciate, combattimenti interrotti, ritrovamenti di cani con ferite da morsi o di cani morti con esiti cicatriziali riconducibili alle lotte, furti e rapimenti di cani di grossa taglia o di razze abitualmente usate nei combattimenti, sequestri di allevamenti di pit bull e di ring dove si svolgevano le lotte, filmati di combattimenti, segnalazioni: questi i segnali che indicano una recrudescenza del fenomeno. Dopo anni c’è stata, nuovamente, una complessa attività investigativa ad opera della Procura di Palermo che ha portato all’applicazione di 5 misure cautelari personali contro altrettante persone che organizzavano combattimenti allo “Zen 2” e al sequestro di 6 pit bull. Segnalazioni e denunce pubbliche sono state fatte a Canicattì, Trapani, Messina, Salemi e in altre città siciliane.

 

Corse clandestine di cavalli, ippodromi & doping

Corse clandestine, gare di sforzo, cavalli stramazzati a terra e abbandonati sulla strada, doping, scommesse illegali, furti e macellazioni abusive: è lo scenario delle illegalità nel mondo dell’ippica in Sicilia. Nel 2013 abbiamo assistito ad una pericolosa diminuzione delle attività di polizia giudiziaria finalizzate alla repressione delle corse clandestine di cavalli. 1 corsa clandestina interrotta dalle forze dell’ordine, 6 cavalli sequestrati in diversi controlli, 15 persone denunciate a vario titolo, 1 cavallo abbattuto su strada, stalle  e ricoveri abusivi: questi i numeri delle illegalità nel mondo dell’ippica clandestina in Sicilia. Dietro le corse illegali ci sono maltrattamenti, violenze e la morte dei cavalli su strada, o che restano feriti gravemente a seguito di incidenti e finiti sul posto.

Ma neanche i cavalli da corsa dell’ippica ufficiale stanno messi bene: secondo i dati Unirelab, il laboratorio ufficiale per le analisi antidoping, diversi cavalli che correvano in gare ufficiali in Sicilia negli ultimi due anni sono risultati positivi a qualche sostanza vietata. Gare svolte negli ippodromi di Palermo e Siracusa. Betametasone, Caffeina–Teofillina, Desametasone, Diclofenac, Dipirone, Flunixin, Testosterone, 3-idrossi-xilazina, 16 Beta Idrossi Stanozololo: queste le sostanze trovare nei cavalli da corsa in Sicilia.

All’ippodromo palermitano “La Favorita” ha operato per diverso tempo un sodalizio criminale dedito alla raccolta di scommesse clandestine, che ha alimentato un circuito parallelo a quello regolare ed ufficiale, con un giro d’affari completamente in nero, quantificato in più di mezzo milione di euro nell’arco di due anni.

 

La “Cupola del bestiame”                                                                             

Terreni, fabbricati rurali, allevamenti di bovini, di ovini e di suini, aziende di macellazione e vendita della carne: sono tra i beni sequestrati e confiscati in diverse operazioni, solo l’anno scorso, ad esponenti di varie famiglie mafiose siciliane. L’operazione “Nuovo Mandamento”, tra le altre cose, ha consentito di far luce su un’associazione per delinquere di tipo mafioso finalizzata in  “concorso in estorsione aggravata e continuata, concorso in tentata estorsione aggravata e continuata, furto di bestiame”. Le varie relazioni semestrali della DIA citano spesso casi relativi alle infiltrazioni da parte di esponenti della criminalità organizzata nella filiera della zootecnia.

Mattatoi abusivi; macellazione clandestina; abigeato; greggi o mandrie clandestini privi di identificazione e codice aziendale; abbattimento, al posto degli animali malati, di esemplari sani ma di valore inferiore e non più produttivi; scambio delle marche identificative degli animali affetti da brucellosi con quelle di animali sani; Truffa aggravata ai danni dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura: fatti accaduti in Sicilia l’anno scorso.

 

“E’ stato largamente dimostrato da numerose indagini sulla criminalità organizzata, che Cosa Nostra manifesta sempre più interesse per il settore agroalimentare, a cominciare dal trasporto delle merci verso i principali mercati dell’Italia centromeridionale – continua Troiano - Monopolizzare il trasporto di tali prodotti significa farli circolare nel territorio nazionale senza un effettivo controllo di autenticità della loro provenienza, oltre che a poter determinare probabili riflessi negativi anche rispetto alla qualità degli alimenti”.

 

Il contrabbando di Fauna e il bracconaggio

Il traffico di fauna in Sicilia conferma la sua pericolosità, lo dimostrano i fatti accaduti: pulcini di aquila del Bonelli rubati dal loro nido nell’Agrigentino, tartarughe importate illegalmente dalla Tunisia, cardellini e altri uccelli catturati con reti e venduti in mercati abusivi, un’aquila minore tenuta in gabbia, una poiana tenuta illegalmente, un gheppio messo in vendita tramite annunci su Internet. L’uccellagione e la vendita di fauna selvatica, in particolare di cardellini, trovano in Sicilia, soprattutto al mercato Ballarò di Palermo e Messina, mercati illegali molto attivi nei quali sono coinvolti pluripregiudicati. Si registra anche un traffico di fauna selvatica con Malta. Sempre da Malta è stata scoperta una nuova rotta di importazione di cuccioli di cani.

 

“Malandrinaggio” di mare

Anche nel settore ittico le infiltrazioni malavitose non mancano: varie inchieste della magistratura hanno accertato l’interesse dei clan per il mercato del pesce. Imprese nel settore ittico, patrimoni immobiliari costituiti beneficiando di finanziamenti comunitari erogati dal Fondo Europeo per la pesca, sequestrati a malavitosi vicino ai Gravino o ai Santapaola. La raccolta illegale di ricci di mare non si ferma, come pure quella del tonno, di novellame di sarda e di pesce spada novello. Uso di reti a strascico sotto costa, pesca con uso di esplosivo, violazione alla tracciabilità del pesce: queste alcune trasgressioni accertate.

 

I dati delle Procure

L’Osservatorio Nazionale Zoomafia della LAV ha chiesto alle Procure Ordinarie e a quelle presso i Tribunali per i Minorenni, dati relativi al numero totale dei procedimenti penali sopravvenuti nel 2013, sia noti che a carico di ignoti, e al numero indagati per reati a danno animali. È opportuno ricordare che il numero dei reati registrati rappresenta solo una parte di quelli effettivamente compiuti. Molti reati, infatti, pur essendo stati commessi restano nascosti, per motivi vari, e non vengono registrati.

Per la Sicilia le risposte sono arrivate da 10 Procure Ordinarie su 16 (non hanno risposto Agrigento, Barcellona Pozzo di Gotto, Marsala, Patti, Ragusa e Trapani) e da 3 su quattro delle Procure Minorili (non ha risposto Palermo). In particolare per quanto riguarda le Procure Ordinarie:

Caltagirone (Catania): 5 procedimenti con un indagato per uccisione di animali; 5 proc. e 3 indag. per maltrattamento di animali; 5 procedimenti a carico di ignoti per uccisione di animale altrui; 1 proc. contro ignoti per abbandono o detenzione di animali in condizioni incompatibili; 4 proc. e 2 indag. per reati venatori o relativi alla fauna selvatica. Rispetto al 2012, i fascicoli sono diminuiti del -31%, passando da 29 a 20, e gli indagati diminuiti dell’- 60% passando da 15 a 6.

Caltanissetta: 5 procedimenti e 2 indagati per uccisione di animali; 11 proc. e 8 indag. per maltrattamento di animali; 16 proc. con 4 indag. per abbandono o detenzione di animali in condizioni incompatibili; 14 proc. e 13 indag. per reati venatori o relativi alla fauna selvatica. Rispetto al 2012, i fascicoli sono aumentati del +18%, passando da 39 a 46, e gli indagati diminuiti dell’-4% passando da 28 a 27.

Catania: 47 procedimenti e 10 indagati per uccisione di animali; 49 proc. e 27 indag. per maltrattamento di animali; 1 proc. a carico di ignoti per uccisione di animale altrui; 18 proc. con 15 indagati per abbandono o detenzione di animali in condizioni incompatibili; 6 proc. e 6 indag. per reati venatori o relativi alla fauna selvatica. Si registra una diminuzione del -8% rispetto al 2012 del numero dei procedimenti e del -43% del numero degli indagati (121 procedimenti e 58 indagati nel 2013 e 131 procedimenti e 102 indagati nel 2012).

Enna: 15 procedimenti e 1 indagato per uccisione di animali; 16 proc. e 17 indag. per maltrattamento di animali; 1 proc. con 1 indag. per uccisione di animale altrui; 9 proc. e 13 indag. per abbandono o detenzione di animali in condizioni incompatibili; 5 proc. e 8 indag. per reati venatori o relativi alla fauna selvatica. Rispetto al 2012, i fascicoli sono aumentati del +64%, passando da 28 a 46, e gli indagati aumentati dell’+135% passando da 17 a 40.

Gela (Caltanissetta): 2 procedimenti con 1 indag. per uccisione di animali; 2 proc. con 1 indag. per maltrattamento di animali; 1 proc. a carico di ignoti per spettacoli e manifestazioni con animali vietati; 4 proc. e 1 indag. per uccisione di animale altrui; 3 proc. con 4 indag. per abbandono o detenzione di animali in condizioni incompatibili; 5 proc. e 3 indag. per reati venatori o relativi alla fauna selvatica. C’è stata una diminuzione del -11% dei fascicoli e un aumento +67% del numero degli indagati (19 procedimenti e 6 indagati nel 2012, 17 procedimenti e 10 indagati nel 2013).

Messina: 7 procedimenti e 3 indagati per uccisione di animali; 9 proc. e 6 indag. per maltrattamento di animali; 11 proc. e 5 indag. per uccisione di animale altrui; 5 proc. e 6 indag. per abbandono o detenzione di animali in condizioni incompatibili; 13 proc. e 3 indag. per reati venatori o relativi alla fauna selvatica. I fascicoli sono diminuiti rispetto al 2012 del -44% mentre gli indagati sono diminuiti del -71% (80 procedimenti e 80 indagati nel 2012, 45 procedimenti e 23 indagati nel 2013).

Palermo: 35 procedimenti e 19 indagati per uccisione di animali; 45 proc. e 47 indag. per maltrattamento di animali; 2 proc. e 8 indag. per combattimenti e competizioni non autorizzate; 2 proc. e 1 indag. uccisione di animali altrui; 23 proc. e 12 indag. per abbandono o detenzione di animali in condizioni incompatibili; 17 proc. e 15 indag. per reati venatori o relativi alla fauna selvatica. C’è stato un aumento del +2% dei fascicoli aperti mentre il numero degli indagati è aumentato del +70% rispetto all’anno precedente (nel 2012, 121 procedimenti e 60 indagati, nel 2013 i procedimenti sono stati 124 e gli indagati 102).

Sciacca (Agrigento): 9 procedimenti a carico di ignoti per uccisione di animali; 2 proc. a carico di ignoti per maltrattamento di animali; 1 proc. a carico di ignoti per abbandono o detenzione di animali in condizioni incompatibili. Rispetto al 2012, i fascicoli sono diminuiti del -8%, passando da 13 a 12. Gli indagati nel 2012 erano 9, nel 2013 non ci sono stati indagati.

Siracusa: 29 procedimenti e 6 indagati per uccisione di animali; 41 proc. e 52 indag. per maltrattamento di animali; 23 proc. e 13 indag. per abbandono o detenzione incompatibile; 4 proc. e 5 indag. per reati venatori o relativi alla fauna selvatica. Nel 2013 i fascicoli sono aumentati del +45% passando da 67 dell’anno prima a 97, mentre gli indagati sono aumentati del +95% passando da 39 a 76.

Termini Imerese (Palermo): 24 procedimenti e 9 indagati per uccisione di animali; 24 proc. e 18 indag. per maltrattamento di animali; 6 proc. e 3 indag. per uccisione di animali altrui; 5 proc. e 1 indag. per abbandono o detenzione di animali in condizioni incompatibili; 12 proc. e 20 indag. per reati venatori o relativi alla fauna selvatica. C’è stato una diminuzione del -7% dei fascicoli mentre il numero degli indagati è aumentato del +2% (71 procedimenti e 51 indagati nel 2013, 76 procedimenti e 50 indagati nel 2012).

 

Analizzando i dati delle Procure Ordinarie è possibile fare una stima per alcune province dei reati contro gli animali denunciati nel 2013:

nella provincia di Caltanissetta sono stati aperti 63 procedimenti con 37 indagati. Rispetto al 2012, i fascicoli sono aumentati del +7%, passando da 59 a 63, e gli indagati aumentati dell’+3% passando da 36 a 37.

Nella provincia di Catania sono stati aperti 141 procedimenti con 64 indagati, Rispetto al 2012, i fascicoli sono diminuiti del -12%, passando da 161 a 141, e gli indagati diminuiti dell’-48% passando da 122 a 64.

Nella provincia di Siracusa sono sopravvenuti nel 2013 97 procedimenti con 76 indagati. I fascicoli sono aumentati del +45% passando da 67 del 2012 a 97, mentre gli indagati sono aumentati del +95% passando da 39 a 76.

Nella Provincia di Enna sono stati aperti 46 fascicoli con 40 indagati. Rispetto al 2012, quando nel conteggio rientravano i dati della soppressa Procura di Nicosia, i fascicoli sono aumentati del +12%, passando da 41 a 46, e gli indagati aumentati dell’+48% passando da 27 a 40.

Nella provincia di Palermo sono stati aperti 195 procedimenti penali per reati contro gli animali con  153 indagati. C’è stato una diminuzione del -5% dei fascicoli mentre il numero degli indagati è aumentato del +27% (205 procedimenti e 118 indagati nel 2012). In cinque anni, dal 2009 al 2013 compreso, sempre in base ai dati rilasciati dalle rispettive Procure, nella provincia di Palermo sono stati aperti 607 procedimenti penali per reati contro gli animali con 507 indagati.

 

In base ai dati pervenuti di 10 Procure su 16, nell’intera Regione nel 2013 sono stati registrati 599 procedimenti penali per crimini contro gli animali con 393 indagati. Proiettando questo dato a livello regionale è possibile stabilire con una stima approssimativa che in Sicilia si aprono due fascicoli al giorno per reati a danno di animali, uno ogni 12 ore circa. Ogni 14 ore circa un nuovo indagato.

 

Poiché alcune Procure non hanno fornito i dati, non è possibile fare una stima totale per le seguente province: Agrigento, la Procura locale non ha inviato i dati; Messina, mancano i dati delle Procure di Patti e Barcellona Pozzo di Gotto; Ragusa, la procura non ha risposto; Trapani, la Procura non ha risposto e non ha risposto neanche quella di Marsala.

 

Per quanto riguarda le Procure presso i Tribunali per i Minorenni le risposte sono arrivate da: Caltanissetta, Catania Messina. In tutte nel 2013 non ci sono stati procedimenti né indagati per i reati in esame.

 

“Auspichiamo – conclude Troiano - che, in ossequio all’esigenza di legalità e sicurezza diffusa in tutti gli strati sociali, si arrivi presto al varo di alcuni provvedimenti legislativi, alcuni dei quali attesi da tempo, come il potenziamento della normativa sulla tutela penale degli animali, la modifica della normativa sugli animali d’affezione e delle norme sulla tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani, che richiedono una organica risistemazione in un unico e rinnovato testo, le disposizioni sul doping e le corse di animali su strada prevedendo apposite sanzioni delittuose, l’adeguamento delle sanzioni attualmente previste per gli illeciti in materia di adulterazione alimentare e in materia di pesca alla loro capacità offensiva, la rivisitazione della legge sulle scommesse, e, infine, l’istituzione di un apposito capitolo ‘Dei delitti contro l’Ambiente’ all’interno del codice penale”.