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22/08/2014 21:16:00

L'Istat vuole calcolare nel Pil italiano anche i proventi delle mafie. No dei magistrati

 "Il Pil criminale non esiste: sarebbe un messaggio per il Paese estremamente negativo riconoscere e legittimare una simile mostruosita'. C'e' poco da dire, mafia, camorra e 'ndrangheta ringrazierebbero simile statistiche. L'Istat faccia marcia indietro". Il segretario dell'Associazione Nazionale Magistrati, Maurizio Carbone, a KlausCondicio si scaglia contro l'annuncio dell'Istat di recepire nel conteggio del Pil nazionale anche i proventi derivati dal commercio di droga e prostituzione, in una parola, "delle ricchezze gestite dalla cosche". "Con questo provvedimento si da' un riconoscimento alle attivita' illecite delle organizzazioni criminali, legittimandone uno status e dando per vera una tesi completamente falsa e cioe' che la criminalita' produce lavoro e ricchezza, mentre, come tutti, i magistrati, i poliziotti, i carabinieri e i milioni di cittadini onesti sanno bene che - con l'usura, le tangenti e il pizzo - la criminalita' condanna l'economia alla depressione - altro che ricchezza e Pil!", sottolinea Carbone. "Lo Stato - ha precisato - non puo' dire da un lato che la mafia distrugge l'economia e, dall'altro, riconoscerne i presunti proventi come meritevoli di dare un contributo alla ricchezza del Paese. Che messaggio diamo ai ragazzi? Dire, come fa Giovannini, che ce lo indica l'Eurostat, e' ipocrita: significa ignorare che l'Italia non e' la Svezia o la Danimarca, dove il giro criminale e' relativo. In Italia le mafie controllano intere zone del Paese e dell'economia, e noi cosa facciamo, le premiamo? Con questo calcolo la mafia assurge alla dignita' di Stato". "L'Istat certificherebbe cosi' che esiste uno stato mafioso nello Stato legale. E non bisogna dimenticare che le mafia si inserisce in tutte le attivita' illecite, come anche la pedopornografia: l'Istat computera' anche quei proventi nel calcolo statistico? - conclude il magistrato - Il Governo dia un messaggio di educazione alla legalita', e quindi respinga questa indicazione. Un passo indietro sarebbe un bel messaggio per il nostro Paese e per chi ne ha a cuore le sorti, un bel messaggio per i giovani che non dovranno studiare nei libri di storia quanta ricchezza ha prodotto la mafia".