Fine settimana caldo sul fronte dell'accoglienza umanitaria in Sicilia. Solo a Trapani sono sbarcati, recuperati in mare dalle navi della Marina Militare, ben 766. A Palermo sono arrivati invece in 442 e i naufraghi hanno trovato ad accoglierli il presidente della Camera, Laura Boldrini, in città per una visita istituzionale: «Quando sono atterrata all'aeroporto di Palermo - ha raccontato - la prefetta mi ha informata di questo arrivo di migranti e quindi mi sembrava un segno di rispetto verso questa isola, i corpi dello Stato, le autorità, gli operatori e i migranti essere qui in segno di solidarietà. Una accoglienza che funziona, ognuno fa la propria parte, non posso che congratularmi con chi sta operando in questa situazione». Per Boldrini «è arrivato il momento di alzare la voce ma non per battere il pugno, ma per far capire che c'è in ballo una scommessa di civiltà che tutta l'Europa deve giocare. Non si tratta di essere buoni o cattivi, bisogna fare di più. Spesso queste persone partono da Paesi in guerra perché non viene offerta loro una alternativa. L'alternativa è fare in modo che nei loro Paesi possano chiedere protezione ma con l'impegno della comunità internazionale che, una volta selezionate le persone bisognose di protezione, poi deve dare la disponibilità perché possano essere trasferite legalmente in base a un sistema».
Dei 766 migranti sbarcati venerdì a Trapani, 721 sono stati trasportati dall'equipaggio del pattugliatore «Sirio», impegnato nell'operazione «Mare Nostrum», che li ha soccorsi nel Canale di Sicilia. Non c'era nessuna autorità per loro, ma una rodata macchina organizzativa al Molo Ronciglio composta da polizia, Protezione Civile, volontari. Dei profughi, circa 500 sono eritrei, dei quali un centinaio erano minori, una ottantina donne e di queste alcune erano in stato di gravidanza. Per circa 200 di loro la Prefettura ha disposto l'accoglienza in diverse strutture straordinarie attivate nel Trapanese. Per 300 è stato disposto il trasferimento in Lombardia e in Veneto. Per i restanti si è lavorato sino a tardi per trovare un centro di accoglienza che potesse ospitarli.
Gli altri 45 migranti sono stati invece intercettati dalla Guardia Costiera al lardo di Marettimo, tutti provenienti dalla Tunisia. Per loro, dopo le formalità di rito e una prima identificazione effettuata dagli agenti della Questura, è stato disposto il trasferimento a Pian del Lago.
Ieri c'è stata poi l'ennesima tragedia nel mare Mediterraneo: un battello con almeno una trentina di migranti è naufragato tra Malta e Creta. Le operazioni di soccorso hanno visto coinvolte unità militari italiane, maltesi ed elleniche, che hanno recuperato almeno due cadaveri e numerosi superstiti, tra i quali una bimba di due anni in gravi condizioni: in particolare la bambina sembra aver sofferto di una grave ipotermia per essere stata a lungo nell'acqua gelida. A soccorrere i naufraghi, ieri mattina, sono state unità militari italiane, maltesi e greche. Cinque persone, in particolare, si sono salvate grazie all'intervento di un Atr 42 della Guardia costiera di Catania, che ha lanciato fumogeni e una zattera di salvataggio che è stata raggiunta a nuoto da alcuni migranti. Le ricerche sono proseguite per tutto il giorno anche se, con il passare delle ore, le speranze di trovare altri superstiti sono diminuite sempre di più. I dispersi sarebbero almeno una trentina.